Welfare

Dieci milioni di vantaggi per chi cerca lavoro

Presentato a Bruxelles il primo bilancio sociale di Italia Lavoro

di Redazione

Ha senso parlare di responsabilità sociale d?impresa per un?azienda finanziata con denaro pubblico (quindi istituzionalmente orientata al bene della collettività) e non profit (quindi esente dal sospetto di perseguire il reddito a discapito delle proprie ricadute sociali)?

Sì è la risposta che si è data Italia Lavoro, l?agenzia pubblica che si occupa su scala nazionale di formazione e inserimento lavorativo, controllata dal ministero del Lavoro e coi fondi di quello delle Finanze. Italia Lavoro promuove e gestisce azioni nel campo delle politiche occupazionali e dell?inclusione sociale, in collaborazione con Regioni, Province e amministrazioni locali. Per la delicatezza e le importanti ricadute sociali della sua azione, Italia Lavoro ha ritenuto opportuno cominciare a riflettere sul proprio bilancio sociale a partire dal 2002, per arrivare col bilancio 2005 a definire criteri innovativi di calcolo dell?impronta lasciata sulla società e nel territorio.

La novità adottata da Italia Lavoro e presentata lunedì 29 gennaio nella vetrina europea di Bruxelles, è il Vas, Valore aggiunto sociale, ovvero «quanto bene si fa il bene» degli stakeholder direttamente interessati dall?azienda (disoccupati, governo, territorio). Per dare una cifra scientificamente attendibile dei benefici apportati alla società al netto dei costi, Italia Lavoro si è avvalsa della consulenza degli economisti Stefano Zamagni e Giuseppe Pennisi, che hanno stabilito come Italia Lavoro abbia realizzato, nel 2005, un Vas di quasi 10 milioni di euro.

Una cifra che acquisisce il suo senso più completo solo tramite un confronto con i dati degli altri anni, e che è ottenuta sottraendo i costi affrontati per migliorare la qualità dell?azione (incremento della capacità di consumo delle persone reintrodotte sul mercato del lavoro, benefici per lo Stato e per il territorio derivanti da una popolazione occupata e che paga più tasse) del reinserimento professionale dei ?clienti? di Italia Lavoro, ovvero le persone in cerca di occupazione. «Siamo dei pionieri», afferma Marco Fabio Sartori, presidente dell?agenzia, che spera di tessere a Bruxelles importanti contatti per affinare e diffondere il proprio bilancio sociale innovativo. Tra gli altri fronti su cui si muoverà Italia Lavoro, il miglioramento della comunicazione agli stakeholder sul bilancio sociale, in modo da plasmare l?azienda in base ai principi della csr. «Vogliamo condividere questo progetto in modo che il bilancio sociale diventi veramente il documento economico più importante della nostra impresa».

Info: www.italialavoro.it – tel. 06.802441 – info@italialavoro.it

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