Il bianco ci appare più noioso del nero. Che sia parte del nostro dna? In ogni caso, è un’attitudine futile. Come le infinite discussioni, gli strabordanti fiumi di parole, le inconcludenti elucubrazioni sul grado di separazione ? fortunatamente sempre più in contrazione ? fra la comunicazione veicolata attraverso canali (o modalità) digitali verso quella diffusa con canali (o modalità) analogici.
Mi è capitato ? e mi capita ? di assistere a riunioni tendenti all’infinito protese a evidenziare le caratteristiche di questa nuova, epocale, contrapposizione più che, al contrario, cercare una convergenza. Perché di questo dovremmo, e dobbiamo, parlare. Invece, quasi darwinianamente, due specie sembrano in guerra fra loro, ognuna protesa a salvaguardare la propria esistenza e la propria predominanza sull’altra.
Quale il senso di tutto ciò? Sfatiamo innanzitutto un falso mito: la pubblicità attraverso mezzi tradizionali funziona, eccome. Solo che raggiungere risultati in linea con quelli del passato richiede uno sforzo tendente al triplo e una continuità di presenza pressoché costante. Ergo, investimenti sempre più elevati a fronte di ritorni un tempo certamente acquisibili con meno (meno denaro, meno tempo, meno sforzo, meno intelletto, meno complessità, meno informazioni?). Pertanto, un tuffo a testa bassa nel digitale, dai costi decisamente inferiori, appare la naturale exit strategy da adottare. “Sostituzione” diventa la parola d’ordine. “Sbagliato” è l’aggettivo che qualificherà il nostro agire. Perché è concettualmente errato divergere dall’obiettivo base dell’azione: desideriamo comunicare a qualcuno qualcosa, cercando di spronarlo a un’azione ? sia essa di apprezzamento o di scelta ? nei nostri confronti. Allora, in una società mediaticamente sempre più frammentata, la sapiente articolazione dei canali, e non l’esclusione di alcuni di essi, è la cosa da fare.
Se una persona cerca attraverso Google un argomento di suo interesse, deve poterne leggere su una rivista, approdare direttamente alla pagina web di approfondimento, poter ricevere nella cassetta della posta materiale ulteriore, essere intrigato da uno spot sul canale tv digitale di nicchia, sentirne parlare uno speaker radiofonico, trovarne piacevole e competente riscontro nella telefonata al call center, in un gioco di rimandi all’infinito in cui ? sorpresa delle sorprese ? gli individui stessi divengono “canali” di propagazione.
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