Non profit

Disabili e normodotati giocano insieme a baskin. L’esempio di come con pochi euro si riescano anche a fare grandi progetti

In provincia di Cremona

di Redazione

La nostra mission è migliorare la qualità della vita della nostra comunità» spiega il volontario Lodovico Ghelfi, «in particolare la nostra attenzione è spesso dedicata all’ambito dell’assistenza sociale». Un esempio è il progetto che ha visto la creazione dell’Associazione Baskin Onlus costituita nel giugno 2006. Un progetto che ha coinvolto volontari, una cooperativa sociale, alcune associazioni ed istituti scolastici del territorio cremonese. «Una proposta che persegue le finalità di diffondere una cultura dello sport orientata all’integrazione tra persone normodotate e persone “diversamente abili”» spiega Ghelfi. «Non si tratta di uno dei progetti più costosi o grandi ma è un esempio di come, anche con poco, si possa tagliare traguardi ambiziosi», aggiunge.
Il progetto infatti, che originariamente si chiamava “Tutti insieme a canestro”, ha avuto un costo di soli 5mila euro, di cui la metà sono stati stanziati da Fondazione Cariplo. A volte non servono grandi cifre per ottenere risultati eccezionali.
Certo vent’anni di storia non si raccontano con un progetto. Ma è significativo che a Cremona abbiano scelto un esempio del genere. Il che sta a dimostrare che è la qualità di quel che si fa ad aver valore, non solo l’assegno che viene staccato da chi ne sostiene il costo. Per giusta legge del contrappasso, ecco il contributo di un milione di euro per il progetto “La fabbrica della Bioenergia”. L’obiettivo del progetto è di sostenere lo sviluppo degli impianti energetici a biomasse attraverso la realizzazione di ricerche, la costituzione di un Osservatorio e la messa a disposizione di servizi per tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nel comparto delle bioenergie. Gli attuatori sono la Provincia di Cremona insieme ad una serie di attori del territorio cremonese tra cui il Politecnico di Milano, la Camera di Commercio e il Comune di Cremona. Sempre il comune ha dato vita a CiclaCremona, per la mobilità sostenibile, mentre la Provincia ha lavorato molto sui temi della biodiversità; così come Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli, Comune di Casalbuttano ed Uniti, Comune di Casalmaggiore, Comune di Soresina, Comune di Ostiano, Comune di San Giovanni in Croce, Comune di Romanengo, Fondazione San Domenico hanno organizzato un’importante reste per le arti dal vivo. E ancora Società Cooperativa Servizi per l’Accoglienza e la Società Cooperativa Nazareth hanno dato il via a un grande progetto per “Una rete di accoglienza per la tutela del minore straniero”. Per non dimenticare che le scuole cremonesi hanno antipato al progetto LAIV, che prevede laboratori per le arti interpretative dal vivo.
Insomma, difficile raccontare vent’anni con un catalogo di iniziative. Si rischia come sempre di lasciar fuori gli altri, che sono poi la maggior parte. Una cosa è certa: Cremona e il suo territorio oggi conoscono molto di più la Fondazione Cariplo e hanno applicato la loro creatività per partecipare ai bandi. E spesso, i progetti che vengono da questa terra risultano tra i migliori.

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