Cultura

Disastro aereo in Perù: ancora nessuna notizia di Walter Panni

Continuano le ricerche. Atteso per oggi l'arrivo in Perù dei familiari di Panni

di Redazione

Non ci sono ancora notizie certe sulla sorte di Walter Panni, il quarto italiano che era a bordo dell’aereo peruviano della compagnia Tans che ieri si è spezzato in due nella giungla amazzonica dopo un atterraggio di emergenza, probabilmente dovuto al maltempo. Sono 58 i sopravvissuti dell’incidente; sono morti almeno 33 passeggeri e 4 dei membri dell’equipaggio. Fra i sopravvissuti anche gli altri tre italiani a bordo: i livornesi Simone Simonini e Letizia Onorati e la moglie di Panni, Ombretta Anzoni, tutti ricoverati in ospedale a Lima.

Le immagini trasmesse dalle tv mostrano corpi mutilati e la carcassa dell’aereo spaccata a metà in un aquitrino, vicino all’aeroporto di Pucallpa dove il pilota ha tentato disperatamente di posarsi; la fusoliera è in pezzi, rottami sono sparsi lungo cinquecento metri.

Tuttavia, 58 persone si sono salvate, cosa che viene definita “un miracolo” dal pilota John Elliott, esperto di condizioni peruviane intervistato dall’Associated Press. “Un aereo è totalmente distrutto ma oltre il 50% dei passeggeri è vivo”.

Fra i sopravvissuti del Boeing 737-200, la storia di un bambino di appena un anno proiettato fuori dai rottami mentre l’aereo si faceva strada pancia a terra. Gabriel Vivas lo ha salvato. Non sa il suo nome, non sa se i suoi genitori siano vivi e morti, ma gli hanno detto che è stato portato a Lima. “Io e un altro passeggero lo abbiamo visto dietro l’aereo. Lui lo ha tirato su dal fango e abbiamo cercato di spostarci su terreno più solido. Poi lui è stato bloccato dal fango, allora io ho preso il bambino, lui si è liberato e ci ha fatto strada per proteggerci dalle spine”.

Gabriel 41 anni, e la moglie Diana erano a bordo con Joshelyn Vivas, 15 anni, di New York, le sorelle della ragazza e suo padre José Leandro Vivas. “Lo zio ci ha detto di pregare”, racconta. “Pioveva e c’erano tutte quelle nuvole nere” dice Diana Vivas. Stavano andando in Perù, patria d’origine, proprio per il compleanno di Joshelyn. La famiglia ha avuto fortuna: era seduta nel retro, rimasto quasi intatto, quando l’aereo si è fermato. Un assistente di volo ha aperto il portellone l’emergenza per fare uscire tutti quelli che erano ancora vivi.

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