Volontariato

Disperati. Ma non arresi

Sos Calabria, lo sfogo di Agazio Loiero, governatore nella regione più povera

di Redazione

In Calabria si può avere fiducia nella politica? A un mese dall?esecuzione di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, freddato il 16 ottobre scorso in pieno giorno a Locri da un sicario ancora senza nome e senza volto, Agazio Loiero, crotonese, giornalista di professione, politico di scuola democristiana, ex Ccd, ex Udeur, ex ministro nei governi D?Alema e Amato, dal 4 aprile governatore regionale sotto la bandiera della Margherita e sotto la protezione dei tre uomini della scorta, a questo interrogativo non riesce a rispondere con un sì o con un no secco.

Vita: Quel giorno lei disse: «Se si dimenticano di noi, siamo al punto di partenza». Il sacrificio di Fortugno è servito a qualcosa?

Agazio Loiero: Gli italiani hanno capito che anche questa è Italia, che non possiamo morire nell?indifferenza generale. In passato c?era l?impressione di essere percepiti come ?altro?. Qui poteva accadere qualsiasi cosa, senza che nessuno battesse ciglio. Quando si parlava di sicurezza si faceva riferimento alla vecchietta di Belluno tramortita dal borseggiatore di colore e non ai 26 morti ammazzati della Locride da killer scomparsi nel nulla. Ho apprezzato molto che il governo abbia inviato un professionista di qualità come il prefetto Luigi De Sena.

Vita: Che cosa è cambiato sul territorio?

Loiero: Siamo l?area con il tasso di disoccupazione più alto delle 254 regioni che compongono l?Europa a 25. Il 25% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Questo non è vittimismo, è il nostro contesto.

Vita: Ma in qualche modo si potrà pur intervenire?

Loiero: Stiamo studiando la modifica dello Statuto regionale per inserire all?articolo 1 un passaggio per dire che la Calabria ripudia la mafia, sulla falsariga dell?articolo 11 della Costituzione dove si dice che l?Italia ripudia la guerra. Chi ha rapporti con certa gente queste cose non le fa?

Vita: La società civile però vi chiede di rifiutare pubblicamente persone o sostegni di persone discutibili?

Loiero: Lo abbiamo già fatto. La notte prima delle votazioni abbiamo eliminato due candidature di persone incensurate, ma in odore di ?ndrangheta.
Vita: Perché in Calabria la spesa sociale annua pro capite è di 30,1 euro e in Campania (non in Trentino) è di 45,8?

Loiero: In tutta franchezza devo dire che la questione sociale, prima ancora che quella della sicurezza, in Calabria è ancora lontana dalla soluzione. Per come siamo messi, ci sono persone che quando moriranno i loro genitori non avranno ancora incominciato a lavorare.

Vita: Ritiene la cooperazione sociale uno scudo contro le infiltrazioni mafiose?

Loiero: L?esempio di monsignor Bregantini è unico. Le sue cooperative sono un esempio da seguire.

Vita: Quelle stesse cooperative però vi chiedono da tempo una norma sulla cooperazione sociale, i piani di zona e l?instaurazione di un pool antiusura?

Loiero: Mi richiami fra due mesi. Stiamo allestendo un pacchetto di sette provvedimenti che comprende una nuova legge sugli appalti, norme antiusura e antistrozzinaggio che prevedono la costituzione di parte civile della Regione nei processi e una serie di provvedimenti per dare respiro all?economia sana.

Vita: La Fincalabra doveva essere la fonte per i finanziamenti alle cooperative e invece è un fantasma?

Loiero: Molti componenti del cda sono stati nominati dalla precedente maggioranza. Stiamo cercando di sostituirli e di reinterpretare l?ente in chiave sociale con l?aiuto di Banca Etica.

Vita: Il Ponte di Messina farà piovere in Calabria miliardi di euro. La preoccupano gli appetiti mafiosi?

Loiero: Ragionando con questa paura siamo condannati alla povertà eterna. Il Ponte però è un controsenso e produce rabbia. Avete presente con che razza di autostrade e ferrovie abbiamo a che fare?

Lo avevano detto
La nostra voce dalla trincea

Giancarlo Bregantini, Vescovo di Locri-Gerace
L?anno scorso sono stato in Colombia. Oggi la Calabria mi sembra una piccola Colombia. Le logiche sono le stesse. Tanti omicidi impuniti hanno aperto la strada al caso Fortugno. In questo momento però dobbiamo riallacciare i ponti con la politica. Per fare male davvero alla mafia dobbiamo combattere l?usura.

Tonino Perna, Economista e sociologo
Non è credibile che nelle ultime elezioni il centrosinistra in Locride sia passato dal 35 al 70%. In una zona a forte controllo mafioso uno spostamento di voti così massiccio significa che anche dall?attuale maggioranza è stato stipulato un patto con la ?ndrangheta. La mafia però dopo averti dato i voti pretende qualcosa in cambio.

Antonio saladino, Imprenditore
Qui i giovani non cercano lavoro, ma il posto. Io sono nato in un piccolo paese: da una parte avevo la caserma, dall?altra la casa del boss. Non sono diventato né sbirro, né mafioso. I calabresi devono capire che si può essere altro. Come? Mettendosi in rete. Guadagnandosi giorno dopo giorno la reciproca fiducia.

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