Non profit

Don Mazzi: adesso chiamatemi don Lambro

Exodus

di Redazione

Se i fiumi sono i custodi della biodiversità, don Antonio Mazzi si candida a essere il custode del Lambro e il pungolatore di chi deve salvaguardare il fiume e il suo habitat. Exodus del resto ha la sua casa nel Parco Lambro di Milano, a due passi dal fiume vittima, a febbraio, di uno dei più gravi eventi di inquinamento da idrocarburi mai avvenuto in Lombardia. Dopo l’inquinamento è stata chiusa la roggia che corre dietro agli edifici della comunità. «È diventata una fogna a cielo aperto», denuncia don Mazzi. «Qui non possiamo tenere animali, mi misurano i centimetri delle camere da letto, dei bagni, ma non possono fare niente per quella melma che c’è nella roggia e soprattutto non ci permettono di fare nulla… ma io non posso lasciare i miei ragazzi a respirare quell’aria lì. Prima o poi mi muoverò io…». Più che una promessa…

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