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Don Puglisi, lite sulle celebrazioni

Frattura tra il parroco di Brancaccio e i volontari del centro Padre Nostro voluto dal prete ucciso dalla mafia nel 1993

di Redazione

Niente fiaccolata e niente veglia di preghiera in piazza quest’anno nel quartiere Brancaccio di Palermo per ricordare don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. E’ l’ultimo effetto del braccio di ferro tra il parroco don Mario Golesano e i volontari del centro Padre Nostro, iniziato quando il parroco si e’ dimesso dalla presidenza del centro voluto da don Puglisi. Una frattura, che come racconta oggi l’edizione locale di ‘Repubblica’, sembra essersi acuita da giugno, quando i volontari del centro hanno eletto un presidente, designando Maurizio Artale, animatore storico della struttura. “Abbiamo spiegato all’arcivescovo Romeo che nel momento in cui a Brancaccio dovesse arrivare un nuovo parroco – dice Artale – ci dimetterermo immediatamente, perche’ don Pino aveva scritto nello statuto del centro che il presidente doveva essere proprio il parroco. Brancaccio e’ tornata ad essere in una situazione sociale drammatica – denuncia -. Il centro assiste 600 famiglie e sostiene tantissimi giovani in situazioni difficili. L’associazione ha bisogno di un presidente e la Curia ci ha sempre detto di ‘avere pazienza’, ma di tempo a disposizione a Braccaccio non ce n’e’ piu'”. Ad occuparsi del caso e cercare risolvere la situazione sara’ monsignor Carmelo Cuttitta, uno dei ‘ragazzi’ di don Puglisi, su diretto incarico dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Paolo Romeo. Intanto nel calendario delle celbrazioni stilato dal Centro PAdre nostra in collaborazione con la Curia non c’e’ ne’ la fiaccolata la sera del 15 ne’ la tradizionale veglia nella piazza in cui i killer di Cosa nostra uccisero il sacerdote martire.

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