La signora M. Ricci di Bologna scrive al nostro esperto di raccolte fondi Valerio Melandri: «Ogni tanto mi arriva la telefonata di un ente che dice di essere della mia città, ma che non conosco e mi chiede un’offerta: io cedo e gli do 10 euro. Sulla ricevuta c’è scritto che è una onlus, che si occupa di aiuto ad handicappati o cose del genere, che la ricevuta non è deducibile, ma lo saranno eventuali successivi versamenti che farò sul c/c. È tutto regolare o è meglio che la prossima volta io dia quei soldi al primo povero diavolo che incontro, non mi importa se se li beve o se li mangia, io gli dò 10 euro e sono tutti suoi?»
Ipotizzando che la realtà di cui parla lettrice sia “vera”, l’affermazione che sottende la lettrice è: «Non sarebbe meglio che tutti i soldi donati andassero direttamente alla causa?». I donatori vogliono che la percentuale utilizzata per la causa sia molto alta e che quella per le spese generali (struttura) sia molto bassa. Ma ahimè, esistono due problemi legati a questa richiesta. Il primo problema è che questa richiesta ci porta a pensare che le spese generali non facciano parte della causa. Non è così. Per esempio, se si prende la centralinista della Casa della Carità di Milano, la sua paga fa parte delle cosiddette spese generali, e di solito consideriamo quella posizione come una spesa negativa. Ma lei sta cercando di salvare degli affamati e degli immigrati, tanto quanto chi lavora direttamente sul campo Rom!
Con questa logica del “meglio darli al povero diavolo, che almeno vanno tutti a lui”, noi costringiamo regolarmente le organizzazioni a mantenere basse le spese generali a breve termine piuttosto che portare avanti attività costose che potrebbero risolvere i problemi. Le non profit si adeguano a noi e se noi diciamo che vogliamo basse spese generali a breve termine, beh ci daranno esattamente quello che vogliamo (almeno in apparenza). Ma quando per esempio andiamo a comprare una paio di scarpe da corsa non pensiamo «prima di andare a comprare le scarpe voglio sapere che percentuale del prezzo di vendita va alle spese generali» e di certo non usciamo da un negozio di scarpe con un paio di nuovissime scarpe piene di buchi dicendo ai nostri amici «non crederete mai quanto sono state basse le spese generali per questo paio di scarpe». Questo è esattamente quello che facciamo con le organizzazioni non profit. Andiamo in giro fieri di donare a un’organizzazione che ha delle bassissime spese generali senza sapere assolutamente nulla di quell’organizzazione.
Nessuno ti regala niente, noi sì
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