Non profit
Dopo di noi, un villaggio e le lumache
L'innovativo progetto di Anffas Lanciano. Premiato anche dal ministero
di Redazione
Un allevamento di chiocciole, un’azienda agricola, una casa alloggio. Per favorire l’autonomiaUn centro diurno polivalente con anche alcune stanze per accogliere turisti sociali, più una piazzola per le tende degli scout. Due case-famiglia e una piccola struttura per l’accoglienza d’emergenza. Forse una piscina, comunque una grande area sportiva. Certamente una fattoria didattica, un vigneto, un uliveto e l’area per l’allevamento delle chiocciole, che a Lanciano è tradizione mangiare per la festa dell’Immacolata e poi per Natale. Solo le strutture valgono 4 milioni di euro. Gran parte del progetto è già realizzato: le chiocciole sono state vendute, una casa alloggio per 15 persone è arredata, il centro polifunzionale è pronto. Tutte le attività dovrebbero andare a regime entro il 2010. È il progetto «Con noi, dopo di noi» promosso da Anffas Lanciano, onlus abruzzese creata da alcuni genitori di ragazzi con disabilità intellettive e relazionali gravi, che ha appena vinto i 60mila euro del premio Amico della Famiglia 2008.
«Per una decina d’anni abbiamo girato l’Italia, perché sul nostro territorio non c’erano strutture dedicate», ricorda Carlo Martelli, da sempre presidente della onlus, chirurgo e padre di un ragazzo che oggi ha 23 anni, colpito da piccolissimo da una paralisi cerebrale. «Poi abbiamo capito che nella disabilità anche con i soldi, da solo, non risolvi niente: i problemi di un figlio con disabilità si risolvono solo insieme, risolvendo i problemi anche degli altri». Dall’asilo in su è stata questa la logica di Anffas onlus, i cui servizi sono cresciuti di pari passo con i bambini attorno a cui l’associazione è nata. Naturale quindi che oggi il tema forte sia quello dell’autonomia e, in prospettiva, del “dopo di noi”: «Seguiamo 115 ragazzi, dai 10 anni in su: prima le famiglie sono troppo impegnate a cercare una “guarigione” e la scuola funziona bene. Il problema è il dopo».
Questo nuovo progetto di Anffas Lanciano si basa su una filosofia che ribalta i luighi comuni e vuole «sensibilizzare l’opinione pubblica alla disabilità mettendola in contatto con i servizi che la disabilità rende alla comunità»: ecco perché un progetto così aperto all’esterno, che sorge sull’area dell’ex manicomio di Santa Maria Imbaro (chiuso ancor prima di essere inaugurato). A gestirlo sarà la neonata Fondazione L’Aquilone, una fondazione di partecipazione che ha per soci Anffas Lanciano, la banca popolare Bls, alcuni Comuni della zona e probabilmente anche la Provincia. «Una associazione cambia», dice Martelli, «resteremo come stimolo culturale».
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