Famiglia

Dottori associati, alleati delle famiglie

la proposta

di Redazione

Un Protocollo di lavoro per combattere le disuguaglianze e garantire maggior sostegno alle famiglie: è il programma comune dell’Acp – Associazione culturale pediatri (ente senza scopo di lucro con oltre 2.500 associati in tutta Italia) e dell’Unicef. «Ci occupiamo da sempre di queste tematiche e Unicef è il nostro alleato naturale», spiega il presidente Acp, Michele Gangemi. «Oggi è fondamentale che i pediatri vadano oltre l’aspetto sanitario che riguarda il bambino e si occupino della sua salute globale».
Nello specifico, i cardini del protocollo riguardano la lotta alle disuguaglianze (in particolare guardando ai rapporti fra i servizi e le famiglie e ai bisogni prioritari che, nell’area delle cure primarie, dell’assistenza perinatale, delle patologie croniche e delle disabilità, rappresentano antichi e nuovi squilibri), promuovendo l’applicazione del principio di non discriminazione nell’attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Altro grande tema è la salute mentale dei piccoli pazienti, con un’attenzione particolare ai bambini vulnerabili di famiglie a rischio sociale (poveri, immigrati, genitori singoli).
Acp e Unicef si impegneranno poi su salute e ambiente, sul sostegno alle famiglie, sulla promozione dell’allattamento al seno e sulla tutela dei diritti del bambino ospedalizzato (con riferimento alla Carta dei diritti del bambino in ospedale). Ci sarà poi una particolare promozione a progetti che l’Unicef realizza nei Paesi in via di sviluppo, con la possibilità di organizzare visite sul campo da parte dei pediatri aderenti all’associazione.
«È necessario affiancare sempre più le famiglie», commenta Gangemi, «attraverso il rafforzamento della rete dei servizi: ancora oggi ospedali e servizi domiciliari tendono a percepirsi a sé, ma se pensiamo a bambini con problemi di salute mentale o con malattie croniche non possiamo davvero pensare che un singolo settore, da solo, possa dare una risposta globale e accompagnare veramente la famiglia. Per questo è fondamentale costruire reti e partnership tra addetti ai lavori».
L’ultima grande preoccupazione dei pediatri riguarda proprio le disuguaglianze ed è legata al decreto legge introduttivo del reato di clandestinità: la paura dei genitori di essere individuati come clandestini, hanno sottolineato Sip e Fimp, rischia di rendere invisibili tanti bambini e adolescenti esclusi da cure e vaccinazioni. «Abbiamo fatto un gruppo di lavoro tra pediatri, Unicef e ong», conclude Gangemi, «per presentare ai politici un documento che possa affrontare e risolvere questo gravissimo problema».
www.acp.it

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.