Politica

Dpef: Damiano, disponibili 2,5 miliardi

Oggi il primo incontro con le parti sociali. A condurre le danze il ministro Damiano che ha illustrato le proposte del Governo

di Redazione

“Il superamento dello scalone della legge Maroni potrà avvenire solo con risorse aggiuntive che dovessero liberarsi”. Il ministro del Lavoro Cesare Damiano inaugura il tavolo di concertazione con le parti sociali entrando subito nel merito del problema più spinoso: le pensioni. Talmente spinoso che il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani lo dice chiaramente: “Se non troviamo un accordo perdiamo tutti subito”.

Nel contempo Damiano fa sapere che nel tesoretto ci sono due miliardi e mezzo a disposizione per gli interventi sociali: di questi, 1,3 miliardi verranno utilizzati per la rivalutazione delle pensioni più basse, coinvolgendo circa due milioni di pensionati. Una parte verrà invece destinata ai giovani: 600 milioni di euro, che potrebbero essere destinati alla riduzione della precarietà del lavoro giovanile. In particolare, il piano dell’esecutivo prevede agevolazioni per il riscatto della laurea, la totalizzazione dei contributi, una contribuzione figurativa piena e l’aumento dell’aliquota per i parasubordinati.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ha poi dato i tempi dell’agenda: A partire dal nuovo incontro di martedi’ prossimo tra governo e parti sociali, previsto per le ore 15, iniziera’ una ”no-stop di dieci giorni”, per trovare un accordo. Puntiamo quindi – ha concluso il sottosegretario – a concludere l’accordo con i sindacati entro il varo del Dpef, il 28 giugno”.

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