Famiglia

Droga: Fict, perché consumare coca non sia “normale”

Il consumo di questa sostanza - vedi test sui parlamentari - sta veicolando un pericoloso concetto di “normalità”. Un tema che pone interrogativi scottanti

di Redazione

Il recente ?narcotest? operato tra nostri parlamentari (vedi servizio-inchiesta ?Le Iene?) riporta alla ribalta un problema già noto, discusso e affrontato anche dalla Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT): quello del consumo di cocaina e cannabinoidi. Non ci stupiamo di questo: la società odierna è schiava del mito dell?apparire più che dell?essere e dal rapporto sempre più pressante con il tempo e lo spazio. Il ricorso a consumi, sostanze lecite o illecite sta però veicolando un pericoloso concetto di ?normalità? e di una tollerata ?cultura dell?additività?.

Il vedere che tutto questo tocca e, a quanto sembra, pesantemente anche il mondo dei parlamentari che ci rappresentano a livello nazionale, ci impone degli interrogativi: quali messaggi stiamo trasmettendo ai nostri giovani? Che rinforzo offriamo ai loro comportamenti già indirizzati alla trasgressione più o meno consapevole? Il disagio del vivere si supera solo così? Quali modelli educativi gli adulti ?responsabili? stanno passando?
La soluzione non sta certo nella legalizzazione o liberalizzazione delle droghe, ma in una capillare educazione, una formazione preventiva sul concetto di salute, indipendenza ed una forte informazione sui rischi connessi all?uso e abuso di tali sostanze.
Ancora una volta ribadiamo come FICT l?urgenza di porre la questione della dipendenza e del disagio sociale in cima all?agenda del Governo, affinché venga affrontata con la collaborazione degli operatori del pubblico e del privato quella che ormai potremmo definire ?epidemia sociale?!

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.