Famiglia
Droga, semaforo verde alla riforma Fini
Il disegno di legge ai box dal novembre scorso riprende il cammino in commissioni Giustizia e Sanit
di Redazione
Le Commissioni Giustizia e Sanita’ hanno avviato l’esame del progetto di riforma del testo unico, contenuto nel decreto presidenziale 309 del 1990, su stupefacenti, cura e riabilitazione dei tossicodipendenti. L’iter, fermo dal novembre scorso, ha registrato come prima mossa la proposta del relatore Flavio Tredese di F.I. di assumere come testo base il ddl 2953 varato oltre un anno fa dal Governo e connetterlo con gli altri 8 progetti normativi presentati da senatori di vari gruppi e contenenti proposte molto divergenti fino alla legalizzazione della distribuzione delle cosiddette droge leggere che e’ alla base del ddl sottoscritto dal verde Fiorello Cortiana e che va in direzione opposta all’impianto del provvedimento governativo. L’avvio della discussione generale ha fatto emergere la prevista pioggia di critiche alle linee di riforma proposte dall’esecutivo espresse da senatori dell’opposizione e che anticipano la complessita’ del confronto che impegnera’ a lungo le Commissioni nella fase referente.
Le ragioni del netto no dei diessini al progetto governativo sono state ampiamente illustrate da Leopoldo Di Girolamo. L’impianto del ddl – si afferma – e’ centrato su una impostazione prettamente punitiva che ha come presupposto la necessita’ del passaggio dal consumo occasionale di sosanze stupefacenti all’abuso e, piu’ in generale alla devianza in assenza di qualsiasi fondamento scientifico. Lo stesso senatore dei DS ha sostenuto che il ddl 2953 e’ basato su ”una forzata ed antiscientifica ripartizione di tutte le sostanze psicotrope in solo due tabelle, sulla confusione tra consumatori abituali ed occasionali, sulla fissazione di limiti quantitativi di possesso che non tengono conto del metabolismo fisiologicamente piu’ rapido delle sostanze di abituale consumo”. Di Girolamo ha anche rilevato il rischio di indebolire una rete di servizi essenziale come quella costituita dai SERT.
Per Mario Cavallaro della Margherita e’ illusorio pensare di ottenere risultati sifgnificativi solo con misure di tipo proibizionistico o sanzionatorio. Lo stesso senatore ha giudicato incongruo che si procedanell’esame di questi progetti normativi senza attendere i risultati, preannunciati per il prossimo autunno, della conferenza prevista dal testo unico in materia di tossicodipendenze. Lo stesso senatore centrista ha rilevato ch con la proposta di revisione e con il sistema delle tabelle contenuto nel ddl governativo si realizza ”si realizza un collegamento tra situazioni di consumo di droghe leggere e pesanti che non trova riscontro ne’ scientificamente ne’ nell’esperienza”. Pur sottolineando che ”non vi puo’ essere un diritto al consumo di sostanze stupefacenti”, Cavallaro ha aggiunto che un approccio esclusivamente repressivo non e’ idoneo a dare risultati soddisfacenti. La discussione generale si sviluppera’ ancora per alcune sedute e per venerdi’ 11 e’ stato fissato il termine per la presentazione di emendamenti.