Cultura

Droghe: ecco cosa prevede la riforma Fini. Una scheda

Queste le linee principali approvate preme della sentenza della Consulta che proibisce il carcere per i tossicodipendenti

di Redazione

Ecco i punti principali previsti dalla riforma della legge sulla droga, contenuta nel ddl Fini. La relazione approvata il 13 novembre dello scorso anno dal Consiglio dei ministri, ha iniziato il suo iter in Parlamento, dove e’ ora all’esame del Senato. L’approvazione dovrebbe avvenire entro la fine del 2005, secondo quanto si augura An.

VIA DISTINZIONE FRA DROGHE ‘LEGGERE’ E ‘PESANTI’ – Viene abolita la distinzione fra droghe ‘leggere’ e ‘pesanti’ in quanto considerate comunque dannose. Due tabelle conterranno rispettivamente l’indicazione delle sostanze stupefacenti e dei medicinali che contengono sostanze stupefacenti o psicotrope, suddivise in cinque sezioni.
L’uso e l’impiego di sostanze stupefacenti, anche per consumo personale, e’ vietato. Scompare, dunque, la concessione della cosidetta modica quantita’ o della dose media giornaliera. Per ogni droga, viene indicato un limite quantitativo, al di sotto del quale si applicano le sanzioni amministrative e al di sopra del quale scattano le sanzioni penali. Le sanzioni amministrative prevedono: sospensione della patente di guida, del porto d’armi, del passaporto, del permesso di soggiorno per motivi turistici; fermo amministrativo del ciclomotore in uso; e, in caso di recidiva, obbligo periodico di firma, divieto di condurre veicoli a motore, divieto di allontanarsi dal Comune di residenza. Le sanzioni penali prevedono, per le ipotesi meno gravi, la pena da uno a sei anni di reclusione, fino a un massimo di venti anni di carcere. Per chi commette un fatto di lieve entita’ viene introdotta la possibilita’, alternativa alla reclusione, di svolgere un lavoro di pubblica utilita’, revocata se si violano gli obblighi connessi al lavoro chiamati a svolgere.
Si puo’ accedere alla terapia di recupero gia’ a partire dalla disposizione della custodia cautelare in carcere. La reclusione puo’ essere evitata, andando agli arresti domiciliari e sottoponendosi al programma terapeutico.

IL RUOLO DI SERT E COMUNITA’ PRIVATE – Nuovo sistema di rapporti fra enti pubblici e strutture private. Prevista l’istituzione di Albi regionali, ai quali le strutture private di recupero, munite dei requisiti indicati dalla legge, si devono iscrivere. Con l’iscrizione, sono abilitate a stipulare convenzioni con le Regioni per le terapie di recupero e con il ministero della Giustizia, per la parte relativa alla sospensione dell’esecuzione della pena. Alle comunita’ e’ riconosciuta la possibilita’ di certificare la dipendenza da droga e di predisporre il piano terapeutico, la cui certificazione era prima affidata in esclusiva ai Sert, i servizi pubblici per le tossicodipendenze.

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