Mondo

E adesso il riscatto lo paga l’ong

precedenti pericolosi Msf Suisse condannata a risarcire lo Stato olandese

di Redazione

Quattro anni dopo la liberazione di Arjan Erkel, volontario olandese di Médecins sans frontières Suisse sequestrato in Daghestan (Caucaso del Nord) tra agosto 2002 e aprile 2004, la sezione svizzera della celebre organizzazione umanitaria è stata condannata il 14 luglio scorso dal Tribunale federale di Ginevra a versare allo Stato olandese 270mila euro, pari a circa un quarto del riscatto speso per liberare l’ostaggio. La sentenza della più alta istanza giudiziaria svizzera rischia ora di creare un precedente molto pericoloso per le ong solitamente impegnate sui fronti più “caldi” del pianeta.
«Questo verdetto», sostiene la presidente di Msf Suisse, Isabelle Segui-Bitz, «è inquietante per i team che lavorano in zone di conflitto come la Somalia o il Darfur». Inizialmente, l’affaire Erkel venne gestito da MSF Suisse che, tra servizi segreti russi, banditi e autorità locali ultracorrotte, affidò le sue speranze a una misteriosa associazione di veterani dei servizi di intelligence russi. Questa almeno la versione del quotidiano francese Le Figaro, secondo il quale, falliti i primi contatti, Msf avrebbe passato la mano al governo olandese che, nell’aprile 2004, riuscì a liberare l’ostaggio. Subito dopo, però, i Paesi Bassi decisero di trascinare Msf Suisse in giudizio chiedendo all’ong di rimborsare parte della somma versata ai rapitori. Secondo Le Figaro, qualcosa è andato storto nel momento in cui lo Stato olandese e Msf hanno tentato di accordarsi dietro le quinte negando ufficialmente le ipotesi di riscatto. Nel marzo 2007, il tribunale di Ginevra dà ragione all’ong, ma il governo olandese va in appello, vincendo la causa. E agitando non poco il mondo dell’umanitario. Per l’italiano Sergio Marelli, «uno Stato è solitamente chiamato a proteggere i suoi cittadini. Certo, posso anche capire la razionalità dell’accusa che chiama in causa la co-responsabilità, ma questa vicenda mi sembra piuttosto strana. Anche perché in casi analoghi, il governo coinvolto tende a non rivelare l’entità del riscatto».

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