Non profit

E dopo il servizio civile a Rovereto si incomincia a lavorare

Ma superare le selezioni non è facile

di Redazione

C’è chi sarebbe disposto a fare carte false per superare la selezione. Il presidente del consiglio di amministrazione e il coordinatore del comitato scientifico, solo per citare i due vertici della struttura, sono Franco Bernabè, numero uno di Telecom, e lo storico dell’arte Salvatore Settis, ex direttore del Getty Center for the History of Art and the Humanities di Los Angeles e fino a poco tempo fa direttore della Scuola Normale di Pisa. Peccato che al Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, le carte e i titoli contino fino a un certo punto per l’accesso all’anno di volontariato civile. Pesano, certo, l’attitudine e le competenze ma anche la voglia di fare. Di spendersi insomma per contribuire ad arricchire il servizio educativo, divulgativo e formativo offerto dal museo.
Dieci, al momento, i volontari in servizio: cinque nel settore didattico e altrettanti in quello delle mostre. «Siamo dell’idea che non sarebbe giusto valutare unicamente i titoli, altrimenti i diciottenni non riuscirebbero mai a entrare. Teniamo conto, nel rispetto dei criteri dettati dal Servizio civile nazionale, anche dell’esperienza. Aver fatto l’animatore di un campeggio estivo per bambini vale quasi di più di un master», spiega Denise Bernabè, responsabile della sezione didattica. La linea adottata si è rivelata vincente. Il resto, come dimostra il numero delle domande presentate, lo ha fatto il prestigio. Ben 50 candidati si sono contesi i 5 posti dell’ultimo progetto, “Dentro e fuori dal Mart: museo e pubblico diffuso”. Ragazzi e ragazze, questa la particolarità più rilevante, dell’intero Stivale. «La maggior parte dei nostri volontari proviene da altre regioni, Veneto e Umbria in particolare. Trascorrere un anno da noi dà vantaggi nell’inserimento occupazionale», ricorda Bernabè. Chi viene da fuori si accolla dunque il costo dell’alloggio. Come per un master. Ma vale la pena. Tutti gli ex volontari lavorano nel settore dell’arte.

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