Il Coordinamento dei Csv della Lombardia ha, da qualche settimana, un nuovo comitato di presidenza. Al vertice è stato nominato Giorgio Gotti, a capo del Centro Servizi Bottega del Volontariato della provincia di Bergamo, che ci illustra l’agenda 2012.
«Durante questa crisi abbiamo riscoperto la fragilità della società che non può più contare sulle reti storiche, familiari e di vicinato. Stiamo affrontando situazioni che consideravamo superate: la gente oggi cerca casa con affitti popolari e va alla mensa dei poveri. Occorre creare delle reti nuove.
Quali potrebbero essere?
Delle reti settoriali. Facendo lavorare i singoli territori si riescono a mettere insieme esperienze sugli stessi ambiti. In Lombardia e nella provincia Milano, noto che c’è una certa dispersione. Si tratta di condividere strategie e di recuperare le buone prassi.
Altri punti fermi del 2012?
Il bene fa fatto bene. Rispetto ai cittadini dobbiamo metterci in ascolto per adeguare strategie e definire servizi perché non dobbiamo aspettare che la povertà si creino. Le organizzazioni di volontariato assumono un ruolo politico di difesa dei bisogni che sono espressi dalla società.
Senza sostituirsi al pubblico…
Bisognerebbe riscrivere i modelli di convenzionamento fra pubblico e privato, fra istituzioni e organizzazioni di volontariato.
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