13 miliardi di euro. A tanto ammontano i soldi da tirar fuori entro il 2030 per scongiurare una crisi energetica che rischia di diventare irreversibile. Lo sostiene l’Agenzia internazionale dell’energia, che così fa tornare di moda una vecchia proposta lanciata dallo scienziato italiano Carlo Rubbia: puntare tutto sull’energia nucleare sostituendo l’uranio, destinato ad esaurirsi nei prossimi decenni, con il torio, elemento chimico attraverso il quale produrre energia pulita e sicura per centinaia, se non migliaia di secoli.
Cina, Stati Uniti e soprattutto India sono sul piede di guerra. Tranquilli, dal torio è impossibile ricavare una bomba atomica. A tremare è invece la lobby dell’uranio. La Casa Bianca ha già messo sul tappeto 8 miliardi di dollari.
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