Formazione

E ora l’Amesci chiede i danni

Un’ordinanza del Consiglio di Stato ha accolto l’appello dell’Amesci.

di Redazione

Una spada di Damocle da 8,7 milioni di euro. È quella che è che è piovuta addosso all?Ufficio nazionale del Servizio civile lo scorso 5 febbraio, quando un?ordinanza del Consiglio di Stato ha accolto l?appello dell?Amesci, che aveva portato in giudizio l?Unsc contestando i risultati del bando 2007 che aveva visto crollare le percentuali di approvazione dei progetti dell?ente campano al 44%. In una lettera aperta (in versione integrale sul nostro sito: www.vita.it) il presidente dall?Amesci Enrico Maria Borrelli calcola che l?Unsc dovrà «restituirci circa 900 volontari che ci aveva ingiustamente e inspiegabilmente decurtato e riammettere altri 10 progetti, per ulteriori 350 volontari, anch?essi ?erroneamente? esclusi dalla valutazione». Aggiunge Borrelli: «Il risultato di questa vicenda è il seguente: eventuali 1.250 nuovi volontari da far partire con un bando straordinario nel 2008 costeranno allo Stato 8,7 milioni di euro. Per progetti del 2007 che, se risultasse vero quanto sostenuto dall?avvocatura dello Stato nel dibattimento del ricorso ovvero che non ci siano risorse accantonate a copertura, saranno pagati con fondi 2008, sottratti dal prossimo bando straordinario». Un?ipotesi che il direttore Unsc, Diego Cipriani scarta senza indugi: «Prendiamo atto della decisione del Consiglio di Stato e agiremo di conseguenza. Ma in ogni caso un eventuale surplus di spesa sarà sostenuto attraverso una riserva di budget che abbiamo tenuto da parte proprio per far fronte ad eventualità come questa».

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