Welfare

«È venuto il momentobdi puntare sulle donne»

Renata Polverini Le proposte della leader dell'Ugl

di Redazione

«Abbiamo l’occasione di riformare il vero anello mancante del sistema:
gli ammortizzatori sociali».
Come? «Si parta dal sostegno alla maternità mettendola a carico
della fiscalità generale» Vita: Renata Polverini, leader dell’Ugl, se passa il principio “lavorare meno, per lavorare tutti”, non si rischia di aprire la porta a forti riduzioni dei redditi?
Renata Polverini: Occorre un sostegno che lo Stato deve assicurare. Sacconi vuole raggiungere un accordo in questa direzione: l’Ugl è pronta a collaborare ma le imprese e il governo facciano la loro parte per far sì che la decurtazione dello stipendio sia ridotta al minimo.
Vita: Non vede il rischio che non si affronti il tema degli ammortizzatori sociali?
Polverini: Chiederemo precise assicurazioni e saremo vigili. Questa crisi ha messo in evidenza la debolezza dei nostri ammortizzatori. Il caso dei precari è emblematico: gli atipici sono i primi a rischiare l’espulsione dal mercato. La difficile congiuntura che stiamo attraversando può rappresentare un’occasione per riscrivere le regole. Nel frattempo, è decisivo un intervento immediato a sostegno di quanti sono già stati travolti dalla crisi. L’Italia, seguendo le indicazioni dell’Europa, ha introdotto numerose tipologie contrattuali flessibili. Ma non ha seguito anche l’altra indicazione che aveva un costo maggiore: quella di definire ammortizzatori sociali a tutela di queste nuove forme di lavoro.
Vita: In effetti, un fronte caldo è il lavoro femminile?
Polverini: È un grave vulnus. Il sistema di welfare è assolutamente lacunoso: penso allo scarso numero di asili nido ma anche alle difficoltà di assistere anziani non autosufficienti, o disabili presenti in famiglia. Le donne fanno fatica ad entrare nel mercato del lavoro, e ancora di più a rimanervi dopo la nascita del primo figlio. Chi ce la fa, a stento riesce a fare carriera. E questo anche perché la maternità costituisce ancora un ostacolo per le donne. la nostra proposta è che la maternità ricada sulla fiscalità generale, facendone una questione che riguarda tutti e non solo le donne.
Vita: Come valuta la proposta di Brunetta di elevare l’età della pensione femminile?
Polverini: Si può anche discuterne ma secondo un principio di libera scelta. L’Ugl propone di introdurre un bonus previdenziale per le donne che lavorano e fanno figli e che permetta loro di decidere se andare in pensione prima, avvalendosi del bonus, oppure ritardare di qualche anno l’uscita dal lavoro. Riguardo la proposta del ministro Brunetta, che si riferisce al pubblico impiego in relazione ad una recente condanna della Corte di Giustizia Ue, già oggi le donne che lavorano nel pubblico possono andare in pensione più tardi, attraverso una specifica richiesta, e la maggior parte vi ricorre.

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