Non profit

ECONOMIA. Torna il dumping europeo nel settore latte

Alla vigilia del Summit di Madrid sulla Sicurezza Alimentare la Commissione Europea ha deciso di reintrodurre le restituzioni alle esportazioni

di Redazione

Per far fronte alla crisi di sovrapproduzione del settore lattiero-caseario, la Commissione Europea ha deciso di reintrodurre le restituzioni alle esportazioni: una sorta di sovvenzione alle esportazioni variabile data ai commercianti per coprire la differenza tra il prezzo interno all’Unione Europea e il suo prezzo sul mercato mondiale.
Questo tipo di provvedimento giova principalmente alle industrie lattiere e aggrava gli effetti del dumping, ossia la vendita di prodotti sui mercati esteri al di sotto del costo di produzione. Il presidente del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare Sergio Marelli, afferma: «Noi chiediamo che, in vista dell’importante incontro di Madrid, l’Unione Europea riveda questa decisione di reintrodurre le restituzioni alle esportazioni nel settore lattiero-caseario, tanto combattute dalle organizzazioni della società civile, nella difesa degli agricoltori del Sud del mondo che subiscono i maggiori danni di queste scelte».

La nota del Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare prosegue. «Già abbiamo visto i danni provocati dal dumping europeo sui Paesi terzi, in particolare sui paesi più poveri. Si pensi alla Giamaica dove, a causa delle esportazioni europee di latte in polvere, la produzione di latte è più che dimezzata dal 1992 al 2002; lo stato giamaicano ha dovuto così abbassare le barriere doganali all’importazione di latte e ha eliminato i sussidi ai produttori locali per adeguarsi alle condizioni dei piani di aggiustamento strutturale della Banca Mondiale, causando danni enormi per i piccoli allevatori locali.
I paesi europei ogni anno esportano circa 40MILA tonnellate di latte in polvere in Africa Occidentale a prezzi estremamente inferiori al prezzo del latte prodotto localmente. Nel 1999 un litro di latte derivato dal sussidiato latte in polvere dall’UE costava 160 franchi africani in Senegal, mentre un litro di latte locale ne costava 350/400.
Nella dichiarazione finale della Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio del 2005 ad Hong Kong, l’Unione Europea aveva preso l’impegno di adottare tutte le politiche necessarie per l’eliminazione dei sussidi alle esportazioni entro il 2013. Nonostante il Doha Round non abbia ancora raggiunto un accordo, resta imprescindibile l’impegno dell’Unione Europea ad eliminare tutti i sussidi alle esportazioni che provocano il dumping dei prodotti europei nei mercati del Sud del mondo.
L’importazione a basso costo dei prodotti agricoli e lattiero-caseari nei paesi del sud scoraggia le produzioni locali, perché i produttori non riescono a competere con i prezzi tenuti bassi grazie alle sovvenzioni per le esportazioni ed essi diventano così dipendenti dalle importazioni estere, non producendo più abbastanza per garantire l’autosufficienza alimentare.
Reintroducendo le restituzioni alle esportazioni per i prodotti lattiero-caseari, l’Unione Europea fornisce un pessimo esempio davanti a tutto il mondo, proprio pochi giorni prima del Summit di Madrid. Il 26 e 27 gennaio prossimi, infatti, si svolgerà a Madrid un vertice di Alto Livello sulla Sicurezza Alimentare, dove saranno presenti i protagonisti della Task Force delle Nazioni Unite, creata per far fronte alla crisi alimentare, e alcuni tra i maggiori Capi di Stato e di Governo. Obiettivo di tale summit è quello di dare continuità al Piano d’Azione Globale volto a ridurre la fame e la povertà mondiale.
Il vertice Food Security for all, co-promosso dal Presidente del Governo Spagnolo Zapatero e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Banki Moon, sarà una tappa fondamentale nel percorso della Global Partnership, che sta cercando di affrontare questa crisi alimentare che ha fatto ulteriormente crescere il numero di persone che lottano ogni giorno contro la fame (la FAO parla oggi di 963 milioni di persone) e che sta nuocendo soprattutto ai Paesi del Sud del mondo.
Le organizzazioni della società civile impegnate nel promuovere la sovranità alimentare ribadiscono con forza l’importanza che all’interno di questo Piano globale d’Azione sia garantito un vero multilateralismo, il coinvolgimento di tutti gli attori: non solo alcuni Stati, ma anche i governi dei Paesi del Sud, tutte le agenzie internazionali che lavorano su questi temi e soprattutto le voci dei piccoli produttori agricoli».

www.focsiv.it

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.