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Elisabetta, Flavio e il “trauma” dello sgombero

di Redazione

Orecchie. Gli investigatori li definiscono omicidi per futili motivi. L’Inter conquista la Champions League, la Coppa con le orecchie, sabato 22 sera, in un grande slam senza precedenti nella storia del calcio italiano, e fuori da un bar di Torino si consuma una tragedia. Muore Edmondo Bellan, 63 anni, tifoso juventino, con una coltellata davanti al locale Blu Sky, ma Murdoch non c’entra. A ucciderlo è stato Rocco Acri, 60 anni, di fede nerazzurra. La tragedia sarebbe maturata proprio a causa della sfida tra Inter e Bayern di Monaco. Bellan avrebbe sostenuto che l’Inter, nelle cui file militano molti stranieri, non è una squadra davvero italiana. E l’altro avrebbe risposto. Dopo gli insulti, il ci vediamo fuori… il coltello e la morte.
Latte. Elisabetta Gregoraci è sotto choc. La Guardia di Finanza di La Spezia ha messo infatti sotto sequestro lo yacht di suo marito, Flavio Briatore, per un’inchiesta aperta dalla Procura di Genova. L’accusa riguarda la frode e l’evasione fiscale, in sostanza i Pm sostengono che Briatore faceva figurare a noleggio uno yacht di proprietà. Ma il sequestro è avvenuto mentre la moglie di Briatore era a bordo con il figlio piccolo, Falco Nathan (sì, si chiama così). Oggi sostiene che ha perso il latte per lo spavento. «Ho preso al volo due cose per il figlio e sono scesa giù come mi chiedevano di fare. Ho dovuto lasciare la culla, il fasciatoio, le medicine, i prodotti speciali per la pulizia del piccolo. Questa era diventata la sua casa in attesa che finissero la nostra nuova abitazione a Montecarlo, questione di giorni. È stato un trauma per me e per il bambino», ha raccontato al Corriere. Ora Falco Nathan viene allattato artificialmente.
Segreti. Diciotto anni fa la strage di Capaci cambiò la storia d’Italia. Non solo per la morte del giudice Giovanni Falcone e per gli uomini della sua scorta, ma per tutto quello che generò. E se la mafia fosse un’impresa, si potrebbe anche dire che quella strage fu almeno apparentemente una rovina per chi la organizzò davvero. Ora la Procura di Caltanissetta sembra rileggere quella pagina in modo diverso: ritracciando la mano di servizi segreti, pezzi deviati dello Stato. Chi volle quel golpe e perché? La mafia fu usata e da chi? La nostra storia patria ha sempre avuto aspetti oscuri, quando la mafia è andata a congiungersi con la grande massoneria, i poteri forti? Tanto ci sarebbe da rivedere, ma da noi non esiste una storia condivisa. C’è la storia dei vincitori e quella dei vinti, con niente in mezzo. E anche il 1992 appartiene ormai alla storia.

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