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Eluana, caso riaperto
Rassegna stampa a cura della redazione di Vita. Sintesi di Franco Bomprezzi
di Redazione

Il caso di Eluana Englaro è ad una nuova svolta, con due novità ampiamente riportate dai quotidiani di oggi: il voto favorevole della Camera al conflitto di attribuzione, e il ricorso del Procuratore Generale di Milano contro la decisione della Corte d’Appello.
Partiamo dal Corriere della Sera: “Eluana, sì della Camera al conflitto di attribuzione – a favore Pdl, Lega e Udc. Il pd non vota, no dell’Idv. La famiglia: per noi la situazione non cambia!”, così a pag 5 il Corriere nel titolo riassume il passaggio parlamentare alla Camera sul caso Englaro. Oggi si vota in Senato. Anche palazzo Madama darà il via libera all’apertura del conflitto di attribuzioni davanti alla Corte costituzionale nei confronti della Corte di Cassazione e della Corte di appello di Milano per aver “legiferato”, autorizzando l’interruzione dell’alimentazione di Eluana Englaro. Il retroscena che offre il Corriere punta l’occhio sul confronto interno al pd: da una parte i teodem Binetti, Bobba, Marini e i rutelliani favorevoli al conflitto di attribuzione, dall’altra Soro e la cattolica adulta Bindi. Per non accentuare le divisioni il Pd alla fine si è dunque astenuto.
Per il Sole 24 Ore Eluana vale un box a pag.11, che si limita a riassumere le due notizie del giorno: voto della Camera e ricorso della Pg di Milano.
«Eluana, svolta di speranza», titola invece Avvenire in prima pagina. Nell’articolo, a p. 3, Avvenire si sofferma sulla ratio del ricorso del Pg, che contesta – come nei giorni scorsi hanno fatto anche molti specialisti – il fatto che uno stato vegetativo possa essere definito irreversibile. Sempre in prima, l’editoriale di Davide Rondoni dice che la scelta del Pg toglie al quadro la certezza che la legge fosse dalla parte della morte e quindi «siamo di nuovo tutti soli con la nostra coscienza e di fronte alla dura realtà che ci sia una vita non come vorremmo». Un secondo punto su cui la Cassazione dovrà pronunciarsi riguarda l’attendibilità della ricostruzione della volontà di Eluana: se le testimonianze raccolte sono “sintomi rilevatori”, come è scritto nella sentenza, i sintomi sono per definizione interpretabili in modo non univoco, tanto più che sono emerse testimonianze opposte. Sono queste le due condizioni che la sentenza della Cassazione di ottobre poneva per poter sospendere alimentazione e idratazione. Che succede ora? Le parti riceveranno questa mattina copia del ricorso. Il ricorso blocca l’esecutività della sentenza. Franca Alessio ribadisce la richiesta di riservatezza della famiglia.
Per il sociologo Ivo Colozzi, intervistato da Avvenire, «la vera novità di questo caso è la mobilitazione popolare, una patrimonio da non disperdere. Forse ora c’è più consapevolezza e si può affrontare il dibattito su una eventuale legge».
Diverso l’approccio di Repubblica, con un editoriale di Miriam Mafai dal titolo eloquente: “La fuga del Pd” che dice «L’orrore di questa condizione inumana (quella in cui versa Eluana, ndr) non conta nulla di fronte al voto dei nostri parlamentari”. Ma ciò che l’ha colpita, lo scrive la Mafai, è il silenzio del Pd, la cui astensione appare come una fuga dalle responsabilità. E non la convince la spiegazione perché «ci sono casi e momenti in cui la prudenza rischia di apparire indifferenza o pavidità. E conclude: «è una brutta giornata per chi crede nel PD e nella laicità del nostro stato». Il quotidiano diretto da Ezio Mauro su questo tema ha anche due “quasi” interviste: il padre Beppino Englaro, che, scrive Repubblica, si arrabbia con i giornalisti ricordando loro l’Ansa di giovedì in cui chiedeva assoluta riservatezza. E si parla della moglie, Saturna, molto malata. Seguono le parole del legale, Vittorio Angiolini: «Il ricorso mette in discussione i diritti fondamentali dell’individuo». E poi Rosi Bindi, articolo dal titolo “La destra gioca con il dolore, ora la sfidiamo a fare la legge [sul testamento biologico]”. Il pezzo inizia con le parole della parlamentare: «Loro sono disponibili a calpestare qualunque fondamento dello stato di diritto per pura strumentalità politica. Loro hanno usato il caso di Eluana, hanno usato la storia, la sofferenza di Eluana, con cinismo». Ma apprezza la strada del Pd, che, dice, ha obbedito in toto, laici e cattolici, ad un principio di laicità: «Non si piegano mai ai propri interessi il diritto, l’ordinamento, la Costituzione, nemmeno quando in gioco ci sono valori da difendere». Comunque la Bindi conferma i suoi dubbi sulla sentenza e, alla domanda se quella di Eluana è vita, risponde ricordando del padre malato da 8 anni, da due alimentato da una sonda e che comunica con un occhio: «Avrebbe chiesto di non accanirsi. Eppure, quando arrivano le crisi respiratorie, con quell’occhio chiede aiuto, e con quell’occhio ringrazia quando il peggio è passato».
In prima de la Stampa solo un richiamo alla notizia. Il pezzo (di Raffaello Masci) è a pag. 18, e si apre con “La vicenda di Eluana Englaro torna in alto mare”. Poi cronaca della giornata con la decisione della corte d’appello e la descrizione del voto alla Camera, con i malumori interni al Pd dove “si punta il dito contro la pattuglia teodem che ha preteso e imposto l’astensione”. Di spalla, due box, uno con le parole dell’ex presidente della Consulta Valerio Onida, che dice che la tesi del conflitto di poteri “non regge: un giudice è chiamato a decidere, non può sottrarsi. Poi la pronuncia può essere giusta o sbagliata, ma un errore non giustifica il conflitto di poteri”. Altro box: spazio alla famiglia di Eluana: “il padre Beppino è arrabbiato e amareggiato per la piega che stano prendendo gli eventi”, mentre l’avvocatessa Franca Alessio, curatrice di Eluana, dice: “la sentenza della Corte d’appello è un documento ineccepibile. Sono curiosa di vedere come la Procura generale motiverà il suo ricorso. Alla cui base ci sono fortissime pressioni politiche”.
Infine, a pag. 31, c’è l’opinione di Luciano Violante. Un estratto: “La cassazione ha rilevato che esiste nel nostro oridnamento un diritto del malato a rifiutare cure mediche e ha conseguentemente fissato i criteri per tutelare questo diritto quando il malato non è più in grado di esprimere la propria volontà. E’ stato giudice dei diritti. La decisione non piace? Ma le decisioni dei giudici non devono necessariamente piacere al potere politico. E’ un doloroso pregio della democrazia”.
Il Giornale in copertina: “La procura di Milano tiene in vita Eluana” e poi a pag. 10 il pezzo di cronaca che parte dalla motivazione della richiesta da parte del procuratore generale di sospensione dell’esecuzione della sentenza della corte di appello di Milano. Franca Alessio, la curatrice speciale di Eluana, dice: «Sono motivazioni sconcertanti». Soddisfatta Eugenia Roccella: «Abbiamo ritenuto che quella sentenza fosse poco documentata sul piano medico e che rappresentasse un pericoloso precedente». E aggiunge: «se fosse stata applicata Eluana sarebbe morta prima di ottenere una sentenza definitiva». I soddisfatti: il senatore pdl Quagliarello, l’udc Volontè.
Anche il manifesto ha in prima il tema di Eluana e a pag. 5 il pezzo di cronaca dove il legale della famiglia Englaro, Gianfranco Montera, dice: «il ricorso non ci è stato ancora notificato, quindi non conosciamo i termini. Di certo resisteremo». A contorno due pezzi: “Soro scrive a Fini per sollecitare una legge sul testamento biologico” sollecitando una dialogo fra gli schieramenti visto che il lavoro preparatorio della scorsa legislatura aveva trovato significative convergenze. un box invece torna sul caso Eluana: “c’è maretta tra consulta bioetica e gli hospice lombardi” che non vorrebbero accogliere la ragazza per eseguire la sentenza. «E’ un affronto alla sovranità dello Stato e un attacco al rispetto della legge» ha tuonato Maurizio Mori, presidente della consulta di bioetica.
E inoltre sui quotidiani di oggi:
Il Sole 24 Ore – A pag 18 la presa di posizione di Giuseppe Politi (Cia – confederazione agricoltori) dopo l’uscita di Marini (coldiretti) che ieri sul Sole aveva messo sotto accusa il mondo della cooperazione agricola troppo schiacciato, a suo parere, su dimensioni “industriali” e poco attento agli interessi dei coltivatori. Dice Politi: «la Coldiretti afferma di rappresentare il 60% dell’agricoltura, poi denuncia i problemi e i fallimenti di grandi coop. Ma un’organizzazione che ha espresso ministri e fino a tre anni fa ha influenzato le linee del ministero, non può chiudere la partita riprendendosi i suoi soci. Deve assumersi le responsabilità di eventuali fallimenti». L’attacco alla Coldiretti è completato dalla lettera al veleno di Paolo Bruni, presidente di Fedagri.
Il Giornale – Apag. 12: il ministro Meloni ha proposto l’asilo di condominio, dove le baby sitter sono le mamme del palazzo che lavorano a turno e sono pagate dalla Stato. Lo si legge su piuvoce.net insieme alla proposta di allargare la paternità e di garantire pannolini e latte in polvere alle famiglie.
La Stampa – In copertina (e a pag.5): “In Italia gli SMS più cari d’Europa”, con l’Antitrust che apre un’inchiesta per la mancata concorrenza tra i gestori. Italia al top: 0,13 euro a sms. Danimarca al minimo: 0,03, e media Ue a 0,08! Ancora su la Stampa. A pag.19, a Brignano (Bergamo) la Lega fa una raccolta fondi per aiutare gli alluvionati dalle inondazioni di maggio 2008 nella zona: l’unico a donare qualcosa in paese, a due mesi dall’avvio della campagna, è Allaou Jalal, 31 anni, pizzaiolo. Ha dato 350 euro, un quarto del suo stipendio. Il sindaco dice di lui: “è un esempio per tutti”…
Il manifesto – Copertina listata a lutto: “Ci vogliono chiudere” Oggi il senato vara con un voto di fiducia una manovra economica classista e razzista. Attacca la libertà di stampa falcidiando i contributi all’editoria. il manifesto si gioca la vita”.
Avvenire – “Cinesi: anche in Italia fanno aborti selettivi per garantirsi figli maschi”. Nella generale febbre cinese, Avvenire riporta una statistica Usa del 2001 sulla percentuale di figli maschi tra i cinesi emigrati negli Usa, più alta della media per i secondogeniti e i terzogeniti (da 1,05 a 1,51, praticamente il doppio), spiegabile solo con aborti selettivi. Andrea Lavazza ha fatto una mini inchiesta in Italia, su tre città campione – Milano, Firenze e Prato – per scoprire che anche qui più o meno valgono gli stessi numeri. I primogeniti cinesi sono maschi con un rapporto di 1,12 a Milano, 1,02 a Firenze e 1,11 a Milano; i secondogeniti sono maschi con rapporto 1,07 a Milano, 1,20 a Firenze e 1,16 a Prato e infine i terzogeniti con rapporto 1,51 a Milano, 1,33 a Firenze e 1,32 a Prato. Giancarlo Blangiardo, demografo della Cattolica, intervistato spiega che poiché l’indagine si basa sui dati delle anagrafe e quindi dei residenti, il campione è parziale, le femmine potrebbero anche essere mandate in Cina per ricevere un’educazione tradizionale, tuttavia «sebbene non si abbia una prova vi è un’indicazione tale da lanciare un forte avvertimento in modo che si possano fare ulteriori indagini».
Sempre su Avvenire, intervista a Alfredo Mantovano, sottosegretario agli interni, che su Lampedusa dà la colpa dell’impennata di sbarchi a Gheddafi. Perché continuano gli sbarchi? «Primo, perché Tripoli non sta collaborando a fermarli. Noi abbiamo rispettato gli accordi, la nostra controparte no. Secondo, perché gli altri paesi mediterranei hanno un’immagine diversa: gli immigrati ormai sanno che in Spagna è difficile entrare senza permesso. Ricordo comunque che gli sbarchi non sono l’emergenza: il problema sono quelli che entrano con visto turistico e restano».
Italia Oggi – Apertura anti-casta. Questa volta tocca ai dipendenti del Comune di Roma, che vengono “pagati per avere la paga”. In sostanza il contratto prevede che ogni mese abbiano due ore di permesso retribuito per andare a riscuotere lo stipendio, cambiando gli assegni. Fanno tre giorni di ferie in più all’anno, anche se ormai per tutti lo stipendio è accreditato in banca. Per il Comune fanno complessivamente 75mila giorni all’anno in cui paga gente per non lavorare.
la Repubblica – pag. 29: dossier sui farmaci al supermercato, risparmi fino al 30 per cento, ma sono ancora pochi i punti vendita. I più convenienti fanno soprattutto parte delle catene Ipercoop, Carrefour e Auchan. Ma secondo Altroconsumo il prezzo può variare del 50% anche tra farmacie. Sempre su Repubblica, a p.11, questione clandestini, da notare le parole del Sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis: «Registriamo il 30% di calo dei turisti. Il Vaticano la smetta di bacchettare il governo e apra le porte dei conventi, dei seminari ormai deserti, affinché donne e bambini immigrati vengano ospitato dalla Chiesa». Nell’articolo si dice che un immigrato costa 33 euro al giorno nel Cpt di Lampedusa.
Segnaliamo anche un settimanale, L’Espresso, per il bellissimo reportage da Pechino di Federica Bianchi, che racconta «un Paese in pausa». In scena le Olimpiadi. Lungo le arterie che portano al villaggio olimpico sono stati sistemati 40 milioni di vasi di fiori, un milione nella sola piazza Tienanmen. «Sono scomparsi i venditori di strada, non si trovano più né il sarto di quartiere, né il prezioso anziano che gonfiava le gomme della bicicletta. Sono spariti i mendicanti fuori dallo Starbucks lungo il viale della Pace eterna: vestiti e dvd pirata sembrano non essere mai stati un commercio redditizio per gli abitanti di Sanlitun. Hanno chiuso anche le trattorie di strada, quelle dove pranzavi con due euro. Per entrare all’Università serve un permesso speciale rilasciato a pochi professori. Sono svaniti gli studenti occidentali: loro i visti non sono stati rinnovati. Un misto di misure contro l’inquinamento, contro possibili dimostrazioni e a favore di un’immagine pura hanno sterilizzato la città. Ad ogni domanda, i pechinesi rispondono: Dopo le Olimpiadi».
Sempre in occasione delle Olimpiadi un primo piano firmato da Roberto Saviano (l’autore di “Gomorra”) che racconta la storia che sta dietro due pugili che fanno parte della nazionale azzurra ai giochi di Pechino: provengono dalla palestre di Marcianise, quelle che strappano i ragazzi alla camorra con la disciplina del pugilato, fino a portarli al ring di Pechino.
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