Non profit
ELUANA. Melazzini replica a Mina Welby
Dopo il "sit in" dei malati di Sla, il presidente dell'AISLA difende il diritto alla cura per Eluana
di Redazione
«Mina sbaglia a correlare il “sit in” alla vicenda di Eluana Englaro – spiega il presidente dell’AISLA, a sua volta malato di SLA -. Eluana è una disabile gravissima e ha il sacrosanto diritto di poter godere di tutte le misure atte al supporto vitale. Allo stesso modo, tutte le persone che sono, o che si venissero a trovare, nella sua stessa situazione devono essere messe nelle condizioni di essere assistite adeguatamente. Non si parli di altre cose».
«Il “sit in” a cui hanno dato vita ieri a Roma i malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica e i loro familiari aveva la finalità di sollecitare il Ministero del Welfare a mettere in campo alcuni urgenti provvedimenti finalizzati a migliorare l’assistenza e la presa in carico di queste persone fragili – evidenzia Mario Melazzini, presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e a sua volta colpito dalla SLA -. Sono fiducioso che il messaggio sia stato recepito dalle Istituzioni, come testimoniano anche le promesse fatte dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio relativamente alla ratifica del pacchetto LEA, alle verifiche sull’impiego del fondo per i comunicatori e all’insediamento della Commissione SLA. Per il raggiungimento di questo primo risultato vorrei ringraziare tutti i partecipanti al “sit in”, compresa la signora Mina Welby. La quale però, secondo me, ha sbagliato a correlare il “sit in” alla vicenda di Eluana Englaro, invitando il Governo a fare “atti concreti su queste problematiche, anziché industriarsi per proibire di eseguire la volontà di Eluana Englaro”».
Spiega Melazzini: «Ancora una volta si vuol fare di un diritto uno strumento di ideologia – queste le sue parole -. Eluana è una disabile gravissima e ha il sacrosanto diritto di poter godere di tutte le misure atte al supporto vitale, così come tutte le altre persone che sono, o che si venissero a trovare, nella sua stessa situazione devono essere messe nelle condizioni di essere assistite adeguatamente. Questa è la priorità assoluta, non si parli di altre cose».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.