Cultura

Embrioni. Marino contro Avvenire

«Il direttore di Avvenire ha forse preso un Phd in embriologia?» Con questa battuta Ignazio Marino, cattolico eletto con i Ds ha polemizzato con l'editoriale del quotdiano della Cei

di Redazione

Avvenire ha attaccato oggi con un editoriale del suo direttore Dino Boffo la mozione approvata ieri dal Senato di sostenere le ricerche europee sulle cellule embrionali a patto di non metterne a repentagli la sussistenza. nel mirino di Avvenire il passaggio nel quale si parla di ”verifica la possibilita’ di ricerca sugli embrioni crioconservati non impiantabili”. Ignazio Marino, chirurgo con grande esperienza alle spalle, è stato l’autore di quel testo contestato. Marino si è sempre schierato a favore della legge 40 e si era astenuto in occasione del referendum. In una dichiarazione rilascta all’Ansa si è detto perplesso per l’attacco di Avvenire. ”Il ragionamento che faccio da alcuni anni” spiega Marino “e che ho svolto anche in aula, parte dagli aspetti biologici e non parte da un punto di vista laico o religioso. Non esiste alcuna struttura cellulare conservata che duri in eterno: il limite temporale fa parte della nostra natura, e appartiene anche agli embrioni crioconservati”. ”La morte” ha spiegato, “non e’ un processo istantaneo, come un interrutore, e nel 1978 si e’ arrivati, attraverso un gruppo di uomini di scienza, di legge e di fede, a stabilire il concetto di morte cerebrale. Prima non si poteva fare l’ espianto organi perche’ si aspettava la cessazione del battito cardiaco, poi la scienza e’ arrivata a questa conclusione: con encefalogramma piatto non c’e’ piu’ vita anche se il cuore continua a battere. Senza pretendere di avere la verita, e fermo restando il principio di precauzione, e’ fondamentale, per fare un passo in avanti, valutare l’impiantabilita’ degli embrioni”

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