Non profit
Emergenza freddo per i minori afghani
La Fondazione L’Albero della Vita Onlus denuncia la situazione al campo di Roma Ostiense
di Redazione
Con l’arrivo del grande freddo di queste ore a Roma scatta l’emergenza per i 40 ragazzi costretti a trascorrere ogni notte in rifugi a cielo aperto, tra cartoni e precari giacigli improvvisati, in completa assenza di condizioni igieniche e sanitarie esposti a rischi di violenze e abusi sessuali. Sono i minori profughi dell’Afganistan che vivono sul binario 15 della stazione Ostiense: sono i connazionali degli esuli afgani accampati presso via Capitan Bavastro, sgomberati lo scorso luglio dal Comune che ne ha disposto l’accoglienza, ma in strutture dedicate solo agli adulti.
I minori quindi sono ancora per strada, a decine, nei pressi della stazione: sono per lo più maschi di età compresa tra i 15 e i 17 anni e rappresentano il 25% degli esuli giunti a Roma dall’Afghanistan. Nel Lazio i minori afghani rappresentano l’82% del totale degli stranieri che richiedono asilo. Una percentuale destinata a salire se alle presenze “ufficiali” si aggiungono, soprattutto a Roma, i minori non accompagnati che risiedono, senza registrazione, in attesa di spostarsi altrove: si tratta dei cosidetti “viaggiatori invisibili”, giovani profughi afgani che approdano in Italia in attesa di spostarsi nei paesi del nord Europa.
Non ci sono numeri certi, ma si può parlare senza dubbio di diverse centinaia di minori transitati nel corso di un anno. Molti di loro arrivano, restano qualche giorno o settimana per riposare e racimolare il denaro necessario per raggiungere parenti o amici nel Nord Europa e per trovare lì migliori condizioni di accoglienza e di integrazione. Questi minori non vogliono essere inseriti nelle strutture d’accoglienza in Italia per timore di essere registrati e di non poter più richiedere asilo altrove: il sistema welfare italiano infatti è carente di un’accoglienza adeguata per i minori richiedenti asilo politico, rispetto alle politiche attuate da altri paesi; a Roma la maggior parte dei minori tenta di passare inosservata, di restare invisibile, per poter proseguire il viaggio senza essere segnalata dalla polizia. L’Italia dovrebbe garantire protezione ai minori afghani, nel quadro legale della disciplina nazionale e regionale dell’attività di accoglienza, con riferimento agli standard strutturali e gestionali definiti dal DM. 308/2000 e dalla Legge Regionale 41/2003.
È l’appello della Fondazione L’Albero della Vita Onlus al Comune di Roma e alle autorità competenti per trovare una sistemazione ai minori afghani presenti alla stazione Ostiense, a cui l’Organizzazione ha dedicato il dossier “Viaggiatori invisibili” che descrive con dati e storie dei protagonisti il fenomeno dei giovani profughi giunti a Roma dopo un lungo e pericoloso viaggio attraverso l’Asia e l’Europa.
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