Mondo

Emergenze, l’Italia è pronta ad agire

Parte il network di 12 ong. Ecco come funzionerà

di Redazione

È questo il nome dell’agenzia nata dall’alleanza tra un gruppo di ong e alcuni partner strategici nelle tv e nella telefonia. Così l’Italia si mette al passo con l’EuropaParola d’ordine, «fare sistema». Nasce sotto questo segno un nuovo soggetto nel panorama italiano degli aiuti umanitari. Dodici delle principali organizzazioni non governative in grado di attivarsi per soccorrere le popolazioni colpite da conflitti o calamità naturali hanno deciso di unire le forze in un unico network nazionale, Agire, in cui confluiscono i due comitati nati in questi anni: Italia Aiuta e Agenzia italiana per le risposte alle emergenze.

Un po’ di storia
Nel 2004 la mobilitazione popolare nel nostro Paese per il Darfur, la regione sudanese al centro di una grave crisi umanitaria che dura ancora oggi, spinge le associazioni promotrici a ipotizzare un comitato permanente, Italia Aiuta, in grado di attivarsi per la raccolta fondi e l’intervento a favore di popolazioni colpite da guerre o calamità naturali. Nel 2006, con scopi analoghi, nasce l’Agenzia italiana per le risposte alle emergenze.
Il futuro d’ora in avanti è quello di un unico network (il nome resta Agire e ne fanno parte ActionAid, Cesvi, Cisp, Coopi, Cosv, Gvc, Intersos, Save the Children, Terre des hommes, Vis e WWF). Un’alleanza che può contare fin da subito sulla collaborazione di partner strategici: gestori telefonici (Tim, Telecom, Vodafone, H3g), media (Rai, La7, Sky), ma anche Poste Italiane, Banca Popolare di Milano, Feltrinelli e altri. «L’obiettivo è quello di creare un meccanismo efficiente di mobilitazione di fondi privati che fornisca nello stesso tempo precise garanzie di trasparenza», afferma Marco Bertotto, neodirettore dell’agenzia. Con media e gestori telefonici il network per le emergenze ha stabilito un canale di comunicazione aperto, che diventerà operativo allo scoppio di ogni crisi internazionale in cui Agire deciderà di lanciare un appello di raccolta fondi. «L’agenzia vuole essere sia uno strumento efficiente di fund raising che una risposta concreta alle crisi umanitarie, che si calcola coinvolgano 300 milioni di persone nel mondo, e che quindi sono un problema di tutti», precisa Bertotto. «Per questo ci sembra interessante che a questo obiettivo collaborino soggetti di diversa natura».

Numero unico
Parla di «vantaggio reciproco» tra i soggetti coinvolti Francesco Tuffarelli, responsabile delle Relazioni internazionali di Sky Italia: «Il cooperante, chi sta sul posto e assiste le popolazioni colpite da emergenze, già da tempo è una fonte importante per le nostre redazioni. Con un canale di informazione 24 ore su 24 come Sky Tg24, per noi è un’esigenza monitorare in modo continuo quello che succede nel mondo. E questo vale a maggior ragione nel caso di crisi ed emergenze, che vanno seguite momento per momento in tutte le loro evoluzioni». Con Sky, Agire ha firmato un protocollo di intesa: «Ci sarà una sorta di tavolo permanente e una semplificazione delle procedure che renderà più agile la collaborazione», spiega Tuffarelli.
«Agire avrà a disposizione un numero unico dedicato alle emergenze per la ricezione di sms solidali, che diventerà attivo nel momento in cui il network lancerà un appello di raccolta fondi attraverso i media», spiega da Telecom Italia il responsabile dei rapporti con le onlus e il non profit, Luca Gelli, che definisce «un segnale positivo» la nascita di un unico soggetto. «Con il tempo la nostra azienda ha sviluppato un sistema complesso di relazioni con le organizzazioni non profit. Prima di concedere uno dei 20 numeri unici per gli sms solidali valutiamo la onlus che ci sottopone la richiesta, il suo progetto e il suo piano di comunicazione, e infine chiediamo che ci sia una precisa rendicontazione. La nascita di un network unico per le emergenze che mette la trasparenza fra i suoi principali obiettivi è anche per noi una garanzia in più». Un comitato etico (presidente Gianni Rufini, esperto di aiuto umanitario e peacekeeping), un consiglio direttivo (presidente Marco De Ponte di ActionAid e vice Giangi Milesi di Cesvi) e un’assemblea dei soci è la struttura di Agire. Del consiglio direttivo faranno parte anche rappresentanti esterni del mondo aziendale e dei media.
«Con un network unico per le emergenze l’Italia si allinea alle esperienze più avanzate nel panorama europeo», afferma Bertotto. «Quella cui guardiamo con più interesse è quella inglese di Dec – Disasters emergency commitee, che ha saputo diventare sistema creando una forte alleanza con i media e la Bbc in particolare». Nel caso dello tsunami che nel 2004 colpì il Sud-Est asiatico, in Italia le donazioni private, fra sms e altre forme, arrivarono a 53 milioni. In Gran Bretagna, Dec da solo riuscì a raccoglierne 270 esclusivamente tramite sms!

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