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Enzo B: “Cara Cassazione, non ci sono eroi nè razzisti, solo genitori”
L'ente (che è presente in 12 paesi del continente africano) prende le distanze dagli assunti della Procura generale
di Redazione
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Enzo B, ente autorizzato alle adozioni e presente in 12 paesi del continente africano, che esprime perplessità sulla recente decisione della Procura Generale della Corte di Cassazione (in attesa di sentenza) di “censurare” i decreti d’idoneità contenenti indicazioni sull’etnia e il colore della pelle del bambino.
L’Associazione ENZO B Onlus, esprime perplessità in merito all’orientamento della Procura Generale della Corte di Cassazione in merito alla formulazione dei decreti di idoneità delle coppie che si dichiarano disponibili all’adozione di un minore straniero abbandonato.
«Definire “razzisti” i decreti che contengono delle limitazioni all’idoneità delle coppie adottive significa negare l’idea stessa di idoneità.» – dichiara Cristina Nespoli, Presidente di ENZO B – «Solo per l’ideologia integralista di qualche organizzazione è possibile concepire un’alternativa così netta: ENZO B non la condivide. Essere consapevole dei propri limiti all’accoglienza di un minore da parte di una coppia non può essere ridotto ad un atto di razzismo: soprattutto se si desidera tutelare il superiore interesse del minore accolto.
Teorizzare unicamente un’astratta e incondizionata disponibilità all’accoglienza genera il paradosso di negare la soggettività di ogni storia d’adozione, che è, prima di tutto, una storia d’amore, di inclusione e mai di esclusione.
Fino a che la normativa prevederà la procedura di dichiarazione di idoneità sarà impossibile prescindere in tali dichiarazioni dalla soggettiva capacità di accoglienza della coppia adottiva.
Per contro l’introduzione di limiti di idoneità non può essere mai interpretato dalla coppia come la certificazione di un suo presunto diritto ad adottare un bambino con determinate caratteristiche: l’unico diritto che esiste è quello dei bambini a cresce in una famiglia.
Ogni famiglia, ogni progetto adottivo è però una risorsa preziosa che arricchisce la società, e come tale va accolta, accompagnata e assistita perché possa esprime tutto il proprio valore: né eroi, né razzisti quindi, solo persone umane e genitori.
Confidiamo che la Suprema Corte sappia fermare il proprio giudizio sulla soglia inviolabile delle scelte individuali, familiari e, appunto, d’amore.».
L’Associazione ENZO B Onlus, uno dei principali Enti Autorizzati nel campo delle adozioni internazionale e opera in 19 Paesi di cui 12 africani.
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