Non profit

Falsi invalidi, una crociata che fa male

di Redazione

Ma quanti sono i falsi invalidi? Dove sono, come vivono, come fanno a nascondersi, a sfruttare biecamente quella lauta pensione da 255 euro al mese? Il tormentone dei controlli a tappeto ha colpito di nuovo, in questi giorni di discussione della legge finanziaria. Il governo annuncia 100mila controlli in più nel 2010 (100mila, una cifra imponente, massiccia, suggestiva) e pensa di recuperare 50 milioni di euro, forse più. Nessun ragguaglio sul costo dell’operazione affidata all’Inps, che da parte sua annuncia addirittura controlli incrociati di medici Inps di una determinata regione nei confronti dei colleghi di altre regioni, per verificare la legittimità e la correttezza delle certificazioni.
Appare evidente a tutti che è interesse generale, in primo luogo delle persone con disabilità “vere”, scovare e neutralizzare le orde (?) di profittatori che si fingono ciechi, sordi, paraplegici, incapaci di autosufficienza. Ma è sorprendente come questa operazione di pulizia morale e di recupero monetario venga annunciata sempre con una enfasi fuori misura, soprattutto spropositata rispetto ai risultati conseguiti, dei quali invece poco o nulla si sa. A quanto mi risulta è invece assai complesso e farraginoso, ancora oggi, nonostante le promesse di velocizzazione, ottenere i benefici di legge da parte di famiglie che si trovano all’improvviso, per una nascita, o per un trauma, o per una malattia, a dover fare i conti con la burocrazia. È in atto il tentativo di abbassare le percentuali di invalidità, in modo da evitare la corresponsione dell’indennità di accompagnamento, più cospicua della pensione. E capita spesso che vengano chiamati a nuovi controlli ragazzi o adulti disabili che, a meno di miracoli, non possono purtroppo migliorare la propria situazione. Perché dare sempre una connotazione negativa, da parassiti, da fardello economico, al mondo dei disabili? Nessuno si accorge del danno inferto alle persone con disabilità, quelle vere?

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