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Fame, emergenze, inflazione

SOS Villaggi dei Bambini: situazione drammatica, in Somalia ripresi gli scontri tra clan

di Redazione

Da luglio 2011, SOS Villaggi dei Bambini ha salvato la vita di oltre 78.000 persone colpite dalla carestia, attraverso la fornitura di servizi medici, cibo, acqua e altri generi di prima necessità. La previsione è di raggiungerne 100.000 nei prossimi mesi, soprattutto in seguito alla partenza forzata di ben 16 ONG dalla Somalia, dove 250.000 persone soffrono ancora la fame.

L’ospedale SOS rimane chiuso e il Centro Medico temporaneo SOS riceve dai 400 ai 600 pazienti al giorno. Sono più di 7.300 gli sfollati interni curati ogni mese dal personale medico SOS nel campo rifugiati di Badbado a Mogadiscio, per un totale di più di 54.000 persone. Grazie a programmi di alimentazione terapeutica e di vaccinazione per curare diarrea, morbillo e malaria, attivati nei centri, abbiamo salvato la vita di migliaia di bambini e mamme.

In Etiopia, a Gode, prosegue la distribuzione di cibo e di prodotti di depurazione dell’acqua. Il successo delle attività generatrici di reddito sta riducendo la necessità di proseguire le attività di distribuzione nel lungo periodo.

A Marsabit, in Kenia, nutriamo ogni giorno 3.000 bambini, grazie al programma di alimentazione scolastica SOS. Forniamo regolarmente acqua potabile alle scuole e ai villaggi e aiutiamo quasi 2.000 famiglie, grazie alla fornitura di farmaci gratuiti e alla distribuzione di voucher per recuperare cibo e viveri nei negozi.

Dopo una pausa di diversi mesi, sono scoppiati nuovamente scontri e faide tra clan e, tra il 16 e il 19 gennaio, sono morte otto persone. Alla mancanza di sicurezza si somma la piaga dell’inflazione. Il costo del mais è, infatti, aumentato del 15 % nel corso degli ultimi due mesi.

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