Famiglia

Famiglie e comunità, collaborate

E'possibile pensare che le famiglie e le comunità “si parlino” tra loro e che al centro del loro dialogo ci siano i progetti dei minori? Di Fabio Gerosa

di Redazione

E’possibile pensare che le famiglie e le comunità ?si parlino? tra loro e che al centro del loro dialogo ci siano i progetti dei minori? È possibile parlare di sinergie tra le due forme di accoglienza? La domanda va posta perché i due percorsi di affido del minore hanno storicamente seguito strade differenti e per alcuni commentatori sono ancora divergenti. Da un lato le comunità hanno sostituito fin dagli anni 70 il modello dell?accoglienza dell?istituto configurandosi oggi come luoghi professionalizzati; dall?altro lato, quello delle famiglie affidatarie, il percorso si è configurato come una donazione della propria genitorialità ad altri figli che non quelli naturali: l?assenza di professionalità è stata ed è la bandiera privilegiata dell?affido, inoltre la fragilità di interlocuzione col mondo professionale, in particolare con quello del servizio sociale, è stata costante nell?evoluzione dell?affido.

Tentativi di far convergere i due mondi sono stati progettati e pensati nelle esperienze delle ?famiglie professionali? ma, a ben guardare, una strada feconda è a portata di mano e, in parte, già realizzata implicitamente. Si tratta della possibilità di rinforzare la propria identità (la famiglia è una famiglia e la comunità è una comunità) attraverso una sinergia e una correlazione tra i due servizi di tutela del minore. La famiglia è fragile quando si scontra con la difficoltà del minore di agire la propria aggressività e la propria debolezza esistenziale; la comunità è vuota di fronte all?evoluzione dei progetti che coinvolgono minori per troppo tempo e che senza famiglia si ritorcono contro la stessa comunità: pensata come luogo di temporaneo aiuto al minore rischia di diventare luogo di perdita dello stesso. Se la comunità si pensa con la famiglia essa può sopperire ai rischi di fallimento adottivo o di affido semplicemente appoggiando la famiglia. Se la famiglia si pensa con la comunità può sbilanciarsi in percorsi di affido più serenamente e con le spalle coperte da chi può offrire servizi e supporti professionali. Senza che l?una diventi l?altra, contaminandosi reciprocamente, famiglia e comunità educativa possono veramente offrire strade per l?affido dei minori efficaci. Dall?esperienza concreta di questa silenziosa sinergia è già nata una nuova forma di affido leggero (i fine settimana, le vacanze ecc.) così utile per i bambini e gli adolescenti in comunità.

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