Credo sia ormai necessario riuscire a fare comunità anche all’interno dei servizi, perché i servizi sono una piccola comunità che in qualche modo si alimenta della coscienza dei limiti propri e della propria professione e perciò si mette in rete con altre competenze e professioni, mettendo in comune, saperi, pratiche e responsabilità. Da qui la mia richiesta: sempre più spesso mi ritrovo a dovermi confrontare con professionalità, soprattutto quelle alte, che escono dall’università senza avere coscienza dei limiti del proprio sapere e la cui logoica rischia di essere quello del «ci penso io e risolvo tutti i problemi del mondo». Perciò, cominciare a fare rete all’interno del servizio, all’interno della cultura che il servizio è in grado di fornire anche a se stesso e agli operatori all’interno, sta diventando fondamentale.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.