Non profit

Fare e pensare, esercizi che devono stare insieme

di Redazione

Carissima Gabriella, capisco il richiamo ad avere sempre attenzione agli aspetti pratici e quotidiani della vita delle associazioni, in particolare delle piccole associazioni. Del resto ogni settimana dedichiamo una pagina di servizio con un team di esperti pronti a rispondere ad ogni domanda. E settimanalmente le nostre pagine fanno narrazione dei protagonisti dell’Italia del volontariato e dell’economia civile ovunque siano e in qualunque organizzazione militino, grande o piccola. Mediamente, ogni settimana, parliamo di una trentina di esperienze, molte tra loro piccole e territoriali. Il nostro sito (www.vita.it), poi, offre una serie di servizi gratuiti alle associazioni che si registrano (oltre 80mila ad oggi), dalla pubblicazione diretta nella nostra agenda dei loro appuntamenti associativi alla possibilità di lanciare petizioni. Così come ogni settimana nelle pagine “Io scelgo” informiamo sui temi e le iniziative dedicate al vivere naturale e sostenibile. Certo, si può fare di più e ancor meglio, perciò prendiamo la sua lettera come un incitamento a non dimenticarci il motivo per cui siamo nati.
Mi permetta però ancora un’osservazione. Nel nuovo Vita, che abbiamo presentato nel novembre 2010, abbiamo voluto dar più peso alle riflessioni, con grandi interviste, con due pagine di cultura e una pagina di recensioni. Il motivo è semplice, occorre che il fare sia accompagnato dal pensare. Esercizio utile almeno quanto il consiglio di un commercialista.

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