Ogni italiano prende un farmaco al giorno, ogni 24 ore se ne consumano 51,9 milioni. Questi i dati allarmanti pubblicati da La Repubblica che presenta anche la classifica delle medicine più usate redatta nel rapporto Osmed 2007. «Due sono le criticità: la crescente cultura del benessere a tutti i costi e un sistema di informazione discutibile», commenta Rossella Miracapillo, responsabile dell’Osservatorio Farmaci & Salute del Movimento Consumatori. «Come è possibile, ad esempio, far passare messaggi pubblicitari secondo cui l’influenza, notoriamente di natura virale, per il quale l’unico rimedio è astenersi dal frequentare luoghi pubblici, passa con una sola pillola e via in piscina o al cinema? In Italia l’informazione ai medici è lasciata alle aziende in maniera quasi esclusiva. Non si fa ricerca vera, e l’unica ricerca possibile si è orientata negli ultimi anni solo a moltiplicare il numero di farmaci. Inoltre gli studi pubblicati sono sempre parziali e non rapportano mai la parte negativa della stessa ricerca». «Se un farmaco dimostra efficacia sul 30% dei pazienti trattati», continua Miracapillo, «vuol dire che il 70% non risponde. Ma ai medici si presentano solo gli effetti positivi. Infine ci preme segnalare un pericolo: dietro spinta europea, a breve le industrie potrebbero informare direttamente i pazienti circa l’immissione in commercio di “nuovi” farmaci. Ciò porterebbe a una deriva pericolosissima, poiché diventerebbe una spinta notevole al consumo di farmaci di cui spesso non ci sarebbero sufficienti dati sulla sperimentazione. È chiaro che se la politica di informazione è questa, l’industria fa molto bene il suo mestiere: spingere i consumi. Spetta ai consumatori e alle istituzioni mettere in atto attività di contrasto vero, inducendo la trasparenza della comunicazione».www.movimentoconsumatori.it
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