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Farnesina, si avvicina decisione su contributi alle agenzie Onu

Dopo le polemiche sui temuti tagli ai contributi volontari, si riunisce oggi il Comitato direzionale che delibererà i nuovi stanziamenti.

di Redazione

Dopo aver preso in esame in febbraio un iniziale accantonamento relativo a contributi volontari per un primo gruppo di Enti e Agenzie Onu (tra i quali il Pam e l’Undesa), e’ ora prossima la delibera di una prima tranche di contributi volontari per il 2006 da parte italiana a favore dei maggiori Fondi, Agenzie e Programmi delle Nazioni Unite (Unicef, Undp, Fao, Unhcr, Cicr, Oms, Unesco, Unifem).

E’ quanto si legge in una nota della Farnesina, nella quale si sottolinea che si prevede di stanziare, in questa fase, il 50% dei contributi complessivi versati a tali Enti nel 2005. Essi erano ammontati, si ricorda, con riferimento a tutti gli Enti citati, a poco oltre 110 milioni di Euro e a tale livello l’Italia intende attestarsi anche nel 2006.

Il forte impegno italiano a favore delle organizzazioni multilaterali, ed in particolare delle Nazioni Unite – prosegue la nota – e’ testimoniato dai finanziamenti tradizionalmente assicurati dall’Italia alle maggiori Agenzie ed Istituzioni finanziarie internazionali, che pongono il nostro Paese tra i massimi contributori internazionali (sesto contributore al bilancio ordinario delle Nazioni Unite secondo la scala contributiva approvata dall’Assemblea Generale per gli anni 2004-2006).

Accanto ai contributi obbligatori, l’Italia destina ogni anno importanti somme anche a titolo volontario, che variano, come avviene per tutti gli altri paesi, sulla base delle disponibilita’ finanziarie e in relazione anche alla capacita’ di spesa delle organizzazioni internazionali cui sono destinate. L’azione politica che si intende perseguire – si legge ancora – mira a rafforzare l’impegno italiano negli interventi bilaterali di assistenza tecnica a favore dei Paesi in via di sviluppo, che vengono individuati secondo criteri di priorita’ geografica e concentrazione degli aiuti, volti a promuovere il diretto rafforzamento dei rapporti dell’Italia con i beneficiari ed a garantire l’effettiva rispondenza delle iniziative alle priorita’ di sviluppo definite dagli stessi Paesi destinatari.

L’insieme delle scelte di cui sopra tiene conto del carattere di fondamentale strumento della politica estera rappresentato dalla cooperazione allo sviluppo, in armonia con le priorita’ strategiche dell’Italia. Le scelte in questione indicano inoltre un trend di crescita dell’impegno finanziario italiano, in linea con il percorso che l’Italia si e’ impegnata a seguire al Consiglio Europeo di Barcellona del 2002.

L’aggiornamento dei calcoli sull’impegno italiano in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, le cui verifiche sono state completate alla Farnesina – conclude la nota – conferma infatti la quota dello 0,29% come percentuale del Pil italiano destinata all’APS nel 2005.