Welfare

Fazio nella bufera per il contratto con Novartis

Condizioni particolarmente favorevoli riconosciute alla casa farmaceutica che annuncia licenziamenti. Si apre un caso

di Redazione

Sui vaccini contro l’influenza A «abbiamo seguito il principio di precauzione, quello in base al quale si fanno le case antisismiche, e fino ad ora nessuno protesta perchè non vengono i terremoti». Così ha risposto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine alla cerimonia d’inaugurazione di tre nuovi servizi dell’ospedale San Paolo di Milano, ad una domanda sul surplus di vaccini acquistati contro il virus H1N1. «Non c’è nulla di nuovo, questo contratto è stato pubblicato a novembre sul “Sole 24 Ore”. Comunque abbiamo preso meno vaccini di tutti gli altri Paesi del G8, semplicemente perchè dalle nostre simulazioni risultava che la quantità acquistata sarebbe stata sufficiente per eradicare la pandemia. Abbiamo seguito una strada che riteniamo corretta e che ripercorreremo». Il ministro ha proseguito «ci sono problemi di vaccini in surplus, adesso vedremo come gestirli». Sull’interrogazione del Pd sui 24 licenziamenti annunciati da Novartis Vaccines e sulla class action del Codacons che ha proposto di non pagare i vaccini, Fazio ha concluso: «le due cose sono una contro l’altra, nel senso che la class action è per non pagare il vaccino e l’altra per mantenere i dipendenti» di un’azienda che ha stipulato un contratto con lo Stato.
In ogni caso un’inchiesta parlamentare sul contratto che il Governo italiano ha stretto con l’azienda farmaceutica è stata chiesta dalla deputata dell’Idv Silvana Mura, che in una nota torna sulla vicenda delle scorte di sieri acquistati dall’Italia per contrastare la pandemia. «Il numero di dosi in eccesso di vaccino acquistati e non utilizzati», scrive in una nota, «è un problema, ma è quello meno rilevante rispetto alle clausole di cui si compone il contratto stipulato con la Novartis».
«Il ministro Fazio», incalza la deputata, «dovrebbe rispondere al più presto alle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti in merito alla segretezza del contratto, e riguardo alla clausola che avrebbe obbligato lo Stato a pagare comunque 24 milioni di euro alla Novartis anche nel caso in cui il farmaco non avesse ottenuto l’autorizzazione ad essere immesso in commercio». «Ma soprattutto», sottolinea l’esponente dell’Idv, «va spiegato ai cittadini perchè il ministero ha accettato di assumersi la responsabilità di risarcire gli eventuali danni collaterali provocati dal vaccino ai cittadini, al posto della stessa Novartis. Più si fa luce, più le perplessità su quello che appare un contratto capestro aumentano. È per questo», conclude Mura, «che sentiamo il bisogno di ribadire la richiesta di far luce sull’intera vicenda attraverso un’inchiesta parlamentare».
A Mura fa eco Livia Turco che chiede che il ministro riferisca al parlamento. «Il ministro della Salute Ferruccio Fazio deve venire al piu’ presto a riferire in commissione Affari sociali della Camera. Chiediamo al ministro», prosegue Turco, «di fare chiarezza sulle condizioni particolarmente favorevoli riconosciute a Novartis e sugli annunci di licenziamenti da parte della stessa casa produttrice. È inaccettabile che il governo si accolli tutti i rischi dell’operazione a spese dei cittadini italiani e all’azienda svizzera rimangano solo i guadagni e i benefici dell’operazione».

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