Non profit
Federanziani: «nessuna riduzione per quelli di fascia C»
Sono quelli a carico dei cittadini
di Redazione
Il via libera al taglio del prezzo dei farmaci generici, arrivato dal Consiglio di amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che ha applicato la manovra estiva 2010 per riequilibrare i prezzi dei farmaci generici a quelli europei e per incentivarne il consumo, lascia perplessa FederAnziani.
“Sappiamo perfettamente che questi tagli sono relativi ai prodotti farmaceutici in fascia A, ovvero a carico dello Stato – commenta il presidente di FederAnziani Roberto Messina – Infatti la stima del risparmio previsto è di 625 milioni di euro solo per il 2011 e fino a 830 milioni di euro ogni anno.
Peccato però che con questo provvedimento, di cui siamo comunque felici perché lo Stato che è attento ai costi farmaceutici che deve sostenere è un buon amministratore, ci si sia dimenticati l’adeguamento dei prezzi dei farmaci a carico del cittadino”.
Messina ricorda inoltre che “i dati relativi a consumi e spesa dei farmaci in fascia C aumentano ogni anno. Infatti su poco meno di 19 miliardi di euro nel 2008, un terzo, ovvero oltre 6 miliardi di euro a carico del cittadino (A, C, SOP e OTC), non ha subito sostanziali variazioni a favore di quest’ultimo”.
FederAnziani si chiede inoltre per quale ragione i farmaci equivalenti, efficaci quanto quelli ancora coperti da brevetto, non decollino in Italia.
“L’addebito della non espansione di tali medicinali – prosegue Messina -è da ricercare esclusivamente nella classe medica (medici ospedalieri e medici di medicina generale), in quanto si ricorda a tutti che i farmaci li prescrivono esclusivamente i medici e non noi pazienti. Infine, a seguito di tale decisione FederAnziani monitorerà attentamente i farmaci in fascia C, e se questi subiranno aumenti non giustificati ricorrerà alle sedi competenti”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.