Mondo

Fifa: la Federazione Palestinese chiede il cartellino rosso per Israele

Oltre agli scandali il Congresso della Fifa dovrà affrontare anche un’altra questione delicata: la Federazione Calcistica Palestinese ha chiesto la sospensione della nazionale israeliana. Tra le motivazioni principali gli ostacoli imposti da Israele alla libertà di movimento della nazionale palestinese

di Redazione

Si aggiunge benzina sul fuoco al Congresso della Fifa, dove si dovrebbe votare il nuovo presidente. Dopo la tempesta degli scandali corruzione, in cui sarebbero stati coinvolti 6 alti funzionari, l’organizzazione si trova a gestire un’altra delicata faccenda: la Federazione Calcistica Palestinese ha inoltrato la richiesta di sospendere Israele dalla Fifa.

Tra le ragioni della richiesta, avanzata da Jibril Rajoub a capo della Federazione, gli ostacoli imposti ai giocatori palestinesi dalla limitatissima possibilità di movimento che rende difficile allenarsi, partecipare ai tornei e alle partite all'estero.

“Gioco a calcio a Gaza da quando ero un bambino. Sono cresciuto giocando nelle strade polverose del campo rifugiati di Bureij.” Ha scritto sul New York Times Iyad Abu Gharqoud, giocatore di serie A della Cisgiordania e della Nazionale palestinese. “Lo sport mi dà una grande gioia e giocare da professionista è un lavoro che amo. Ma lo sport mi ha anche costretto a confrontarmi con una realtà durissima. Poiché i palestinesi non hanno uno stato, è la polizia israeliana che decide se io e i miei compagni di squadra possiamo spostarci da Gaza alla Cisgiordania per allenarci e andare all’estero per partecipare alle partite internazionali.”

In vista del Congresso e prima degli scandali Blatter si era recato in Israele e sui territori palestinesi, proprio per cercare di evitare il voto. Una richiesta simile infatti era già stata avanzata in passato ma si era sempre riusciti a raggiungere il compromesso. Questa volta però la Federazione Calcistica Palestinese sembra decisa ad andare avanti. Poco dopo la visita di Blatter infatti le autorità israeliane avevano arrestato uno dei giocatori della nazionale palestinese, mentre la squadra stava passando un checkpoint per partecipare ad un torneo all’estero. L’accusa, aver aver fatto riportato soldi e informazioni da parte di Hamas, al ritorno da un viaggio precedente.

La BBC ha riportato che Israele non sembrerebbe particolarmente preoccupato, per ottenere la sospensione infatti servirebbe una maggioranza del 75%.

La campagna della Federazione Calcistica Palestinese però non si fermerà oggi. Alla BBC Jibril Rajoub ha dichiarato: “Metterò fine alle sofferenze e all’umiliazione dei calciatori palestinesi. E’ un nostro diritto.”

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.