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Fisco, solo lo 0,3% dei controlli sul non profit

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di Redazione

A parità di verifiche fra il 2010 e quest’anno (circa mille), l’Agenzia delle Entrate a fine dicembre farà emergere circa il doppio delle imposte evase dalle finte onlus. Abbiamo chiesto la spiegazione di questi dati a Giuseppe Izzi, capo ufficio Agevolazioni fiscali della Direzione generale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Partiamo dai numeri: ci può dare il dettaglio dello stato dell’arte?
Nei confronti dei soggetti che si qualificano come enti non commerciali, nel 2010 sono stati effettuati circa 2.200 accertamenti, con un recupero complessivo di imposte di oltre 120 milioni di euro e sono state eseguite circa mille verifiche, per 28 milioni di euro di maggiore Iva constatata.
E quest’anno?
Nel 2011 i controlli previsti nel settore sono sostanzialmente in linea con quelli programmati lo scorso anno. Nei primi dieci mesi dell’anno (gennaio-ottobre) sono stati eseguiti circa 1.800 accertamenti. Le verifiche effettuate al 31 ottobre sono invece circa 800, a seguito delle quali risulta un’Iva non versata di 31,5 milioni di euro e redditi (Ires, Irap e ritenute) non dichiarati di circa 233 milioni di euro, quasi il doppio dell’anno prima.
Possiamo considerare il non profit un settore a rischio evasione?
Se si considerano i dati complessivi degli accertamenti effettuati nel 2010 dall’Agenzia (in totale sono circa 705mila), quelli nei confronti degli enti non commerciali rappresentano solo lo 0,3%. Anche se i risultati finora conseguiti denotano la necessità di porre particolare attenzione nei confronti di soggetti che, pur apparendo formalmente come enti non commerciali, di fatto si nascondono nel settore per esercitare vere e proprie attività commerciali senza dichiarare i redditi conseguiti e versare le imposte dovute.
Quali sono i criteri con cui l’Agenzia predispone un accertamento o una verifica?
Le attività di controllo devono essere eseguite in prima battuta nei confronti dei soggetti che svolgono vere e proprie attività commerciali dissimulate sotto forma di associazioni culturali, sportive, di formazione e simili.
Quante persone si occupano dei controlli sulle organizzazioni e gli enti non profit?
I controlli nel settore sono eseguiti dall’Ufficio persone fisiche ed enti non commerciali della Direzione provinciale competente in relazione alla sede legale del soggetto. Riguardo al personale impegnato nell’attività, le verifiche fiscali sono svolte da due o più funzionari che, nella quasi totalità dei casi, ricoprono qualifiche della terza area funzionale, ovverosia quella alla quale appartiene il personale con la più elevata professionalità.
Il portavoce del Forum del terzo settore ha chiesto di evitare un «accanimento nei confronti delle realtà più piccole per concentrarsi invece su quelle di maggior dimensione». È una richiesta che si può accogliere in futuro?
La necessità di porre attenzione prioritariamente alle realtà di “maggior dimensione” trova già conferma nelle istruzioni operative che sono state impartite per contrasto all’utilizzo abusivo delle agevolazioni nel settore. Pertanto, si conferma che i controlli predisposti nel 2011 sono già diretti a perseguire le più rilevanti situazioni di abuso delle agevolazioni fiscali riservate ai veri enti associativi.

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