Famiglia
Focsiv: giusto il richiamo della Santa Sede all’Onu su fame e povert
Ancora scarsi gli impegni a livello internazionale, denuncia il direttore generale di volontari del mondo, Sergio Marelli
di Redazione
Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv-Volontari del mondo accoglie favorevolmente quanto dichiarato da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro, in occasione del suo intervento all?Onu: ?la povertà, la fame e l?analfabetismo rappresentano i più gravi aspetti della mancata solidarietà del mondo. Situazione che dilaga tutt?ora in molte realtà e che si sta anche aggravando sensibilmente?.
Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv-Volontari del mondo spiega: ?si tratta di un richiamo che continuamente la Chiesa e la dottrina sociale fanno circa la dignità della vita umana. Senza cibo, senza acqua, senza educazione e senza cure sanitarie viene messo a repentaglio lo stesso diritto alla vita e, quindi, la dignità che ogni uomo sul pianeta deve poter ricevere. La trasparenza, la lotta alla corruzione, ma soprattutto la partecipazione dei Parlamenti e della società civile nell?utilizzo, nell?impegno e quindi nelle azioni con le quali vengono impegnate le risorse, è fondamentale?.
Il direttore generale della Focsiv-Volontari del mondo interviene anche sul delicato tema del debito dei paesi in via di sviluppo: ?bisogna cancellare tutti i debiti che sono stati contratti con i Paesi più poveri ed andare a rinegoziare quelli con i Paesi che oggi dispongono di qualche risorsa per poterlo ripagare. Ci sono dei Paesi, come la Repubblica Democratica del Congo, che utilizzano più del 70% delle risorse del proprio pil per ripagare i soli interessi ai Paesi prestatori.
In merito ai meccanismi del commercio internazionale Marelli conclude: ?ci sono delle regole ancora oggi dettate dalle grandi potenze economiche, che pur di garantire un sistema protezionistico al proprio interno fissano delle regole che non sono assolutamente eque. C?è bisogno assolutamente di rivedere le regole commerciali, perchè questo accesso ai mercati mondiali sia garantito anche alle economie in via di sviluppo.
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