Welfare
Fondazione Cariplo vuol dare vita a un nuovo welfare
Un bando di 10milioni di euro per raccogliere idee da reti di soggetti pubblici e privati per cercare soluzioni ai problemi del welfare italiano. Una delle prime iniziative del nuovo piano filantropico, illustrato da Mariella Enoc, il n.2 di Fondazione Cariplo, su Vita in edicola
di Redazione

Fondazione Cariplo pensa ad un nuovo welfare con un provvedimento significativo, perché il primo del nuovo anno a conferma dell’importanza del tema, nelle priorità della Fondazione, che nel novembre scorso aveva approvato il documento programmatico che ha messo al centro dell’attività filantropica tre focus per i prossimi anni: uno di questi è proprio il welfare di comunità. Gli altri due sono: i giovani (con l’attenzione all’educazione, la formazione capitale del umano e l’ occupazione), il benessere della persona (nelle tre dimensioni: fisico, sociale e ambientale, con particolare riguardo alle persone anziane e fragili).
Il provvedimento varato dal Cda mette a disposizione, su questa nuova frontiera, per quest’anno, 10 milioni di euro; l’obiettivo è lanciare un bando per raccogliere idee da reti di soggetti pubblici e privati per cercare soluzioni innovative su priorità e bisogni, ai problemi del welfare di oggi.
Sempre di più, infatti, le persone, le famiglie, le comunità locali si trovano di fronte all’arretramento, per mancanza di risorse, degli enti pubblici e sono in grande in difficoltà, perché non hanno alternative strutturate (o ristrutturate) per le emergenze sociali in crescita: si affidano alla buona volontà di organizzazioni non profit che fanno supplenza.
Di fronte a questa emergenza, Fondazione Cariplo vuol concorrere a dar vita ad nuovo welfare basato sul welfare comunitario innovativo e sostenibile, scegliendo come territorio di sperimentazione quello di pertinenza della fondazione: la Regione Lombardia e le Provincie di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
«Come è stato per l’housing sociale dieci anni fa, oggi affermatosi come modello efficace per rispondere al bisogno di case a canone calmierato – dichiara Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo – abbiamo identificato nel welfare di comunità un’intuizione, che ora va realizzata con metodo, mappando buone pratiche, raccogliendo idee, generando sinergie tra pubblico, privato e privato sociale; siamo convinti che il nostro Paese ha bisogno di un nuovo modello di welfare per rispondere ai bisogni delle persone e delle famiglie che spesso oggi si trovano senza rete e assistenza. Il provvedimento del Cda è il primo passo».
Sperimentazione e innovazione sono dunque le parole chiave.
Le idee migliori saranno selezionate per essere accompagnate nella realizzazione dei progetti che verranno selezionati attraverso un apposito bando e che in seguito possano sviluppare conoscenza, buone prassi e dibattito sui temi di riforma del welfare.
Fondazione Cariplo terrà le redini della progettazione affiancando ai promotori dei migliori progetti, facilitatori , esperti anche di fundraiser, dando così vita ad un grande laboratorio da cui trarre concretamente la via maestra da seguire.
I progetti migliori avranno un sostegno economico per un percorso triennale di sviluppo e realizzazione degli interventi previsti, il cui evolversi sarà costantemente monitorato e valutato, in un’ottica di miglioramento continuo dei sistemi di welfare locale.
Il bando avrà tre edizioni negli anni 2014, 2015 e 2016. La prima edizione sarà avviata a marzo 2014, entro giugno verranno selezionate le idee e, tra luglio e ottobre, saranno accompagnate e definite le relative progettazioni. Entro Dicembre verrà deliberato il contributo.
Il sistema di welfare italiano è caratterizzato da un assetto di attori e risorse frammentato e settoriale ed è fermo su logiche prevalentemente previdenziali ed assistenziali.
«E’ questo il momento di provare a ripensare a nuovi modelli di governance territoriale, per una programmazione più aperta e partecipata – conclude Guzzetti – che produca conoscenza dei bisogni e delle risorse, convergendo su percorsi di riprogettazione locale di beni e servizi contraddistinti da innovazione sociale, responsabilizzazione e attivazione dei cittadini, ricomposizione delle risorse e promozione di “comunità" ».
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