Non profit
Fondazione Sud, ora si fa sul sero
Il nuovo istituto, che sarà guidato da Savino Pezzotta, ha le carte in regola per produrre effetti moltiplicatori. E generare vera innovazione
di Redazione
di Luca Zanfei
Vilma Mazzocco e Maria Guidotti, le due portavoci del Forum del terzo settore, non nascondono la loro soddisfazione: «È un grande risultato, frutto di un grande lavoro che ha permesso una progettualità condivisa tra diversi soggetti che permetterà frutti di innovazione vera». Martedì 19, infatti, nel cuore del ministero dell?Economia, nella Sala Cipe, è stata presentata la Fondazione per il Sud. Un progetto varato dopo un anno di lavoro, un vero e proprio cantiere, che ha visto il dialogo fittissimo tra tutte le realtà del terzo settore (volontariato, associazionismo e imprese sociali) e tra il terzo settore e le fondazioni d?origine bancaria guidate con la solita saggezza dal presidente della loro associazione, l?Acri, Giuseppe Guzzetti (anche lui felice).
Al battesimo erano presenti ospiti di prestigio: due ministri, quello dell?Economia, Tommaso Padoa Schioppa, e quello della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero; e un vice ministro (all?Economia e finanze) Roberto Pinza. Padrini prestigiosi e anch?essi felici (davvero), e non troppo invadenti. Ferrero ha sottolineato che questo è «un progetto che ha dentro un?idea di politica, quella di una politica che non vuole gestire tutto ma apre lo spazio pubblico ai soggetti della società civile, favorendo e non contrastando i processi di crescita e collaborazione come quello che oggi presentiamo tra il Forum del terzo settore e dell?Acri».
Dicevamo del clima di festa intorno a quel prestigioso tavolo circolare. Del resto la nascita della Fondazione Sud ne dà più di un motivo: da una parte si tratta di un grande progetto che nato dal basso ha l?ambizione di puntare all?infrastrutturazione sociale del Meridione; dall?altra, il progetto non ha niente di velleitario perché potrà contare su una dote di oltre 300 milioni di euro.
La fondazione, che sarà guidata da Savino Pezzotta, anche lui presente ma silenzioso e forse anche preoccupato dalla portata della sfida: ai 300 milioni – 210 messi a disposizione dalle 84 fondazioni bancarie aderenti all?Acri e 110 già destinati al fondo per i Centri di servizio del volontariato – a cui verranno aggiunti ogni anno 50 milioni derivanti dall?accantonamento annuale dei fondi garantiti dalla legge 266/91.
L?obiettivo sarà quello di promuovere progetti innovativi nei diversi settori del sociale. Dalla qualificazione dei servizi socio- sanitari alla valorizzazione dei beni comuni, fino allo sviluppo del capitale umano di eccellenza. Un programma di intervento che non si sostituirà al ruolo del pubblico, ma vedrà per la prima volta lo Stato nel ruolo di spettatore.
«L?apporto del governo è stato fondamentale per sbloccare la difficile situazione del fondo per i Csv attraverso un decreto lampo interministeriale tra i due ministeri del Lavoro e della Solidarietà sociale », spiega Giuseppe Guzzetti, «ma i suoi compiti finiscono qui. Adesso tutto passerà nelle mani di chi lavora già sul territorio e la fondazione si muoverà secondo due linee di intervento che andranno dalla diffusione di nuovi soggetti specializzati nella raccolta e nell?impiego di donazioni private e pubbliche ad interesse collettivo, fino alla valutazione dei reali bisogni del territorio e al sostegno di progetti che favoriscano la vera innovazione sociale. E tutto questo non può che venire dal basso. Nel Sud ci sono già di iniziative di questo genere nel campo dell?occupazione giovanile che vede protagonista la cooperazione sociale. Cominceremo da qui».
Nell?ottica che lo sviluppo economico parte proprio dalla crescita sociale. Come sottolinea Padoa Schioppa: «Il progetto pone un forte nesso tra Nord e Sud e pone in una funzione centrale il volontariato. È poi presente un nesso strettissimo tra equità ed efficienza. Infine, ci si concentra sui beni immateriali, e anche questo è il segreto della crescita». Insomma, un buon progetto secondo il ministro, che si è detto convinto che la «crescita è prima di tutto della società e poi dell?economia».
Gli auspici delle due (toste) portavoci del Forum? «Ci aspettiamo che i progetti che si candideranno al finanziamento della fondazione siano concreti e capaci di sviluppare relazioni di reciprocità tra il Nord e il Sud del paese. Ci aspettiamo progetti integrati tra vari soggetti e capaci di effetti moltiplicatori. Per questo scommetteremo sul modello delle fondazioni di comunità già sperimentate al Nord».
Presidente: Savino Pezzotta, ex segretario della Cisl
Consiglio d?amministrazione: 13 componenti suddivisi in ugual misura tra rappresentanti delle organizzazioni del volontariato e delle fondazioni, cui si aggiunge il presidente del cda come figura super partes.
Comitato tecnico: con funzioni di indirizzo, sarà composto da 20 membri divisi tra i rappresentanti degli enti fondatori
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