Non profit
Fondazione Zancan presenta nuova classificazione servizi
Un glossario dei principali termini utilizzati per indicare gli interventi sociali e sociosanitari e, nel contempo, un metodo utilizzabile per classificare i servizi
di Redazione
La Fondazione Zancan di Padova ha presentato per la prima volta, nel corso del convegno ”Strategie regionali per innovare e qualificare i sistemi di welfare”a Civitas, una nuova ”Classificazione dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari”: un glossario dei principali termini utilizzati per indicare gli interventi sociali e sociosanitari e, nel contempo, un metodo utilizzabile per classificare i servizi. Il problema della classificazione dei servizi alle persone nell’ambito delle politiche sociali, infatti, e’ tuttora aperto, in Italia; non sono ancora state trovate risposte convincenti e condivise. Questo rende difficile il confronto tra i sistemi di welfare locali e regionali; ostacola il trasferimento delle competenze e dei modelli vincenti; impedisce un rapporto semplice e trasparente fra cittadini e offerta di servizi sociali e sociosanitari proprio in un momento in cui il federalismo rischia di accentuare le differenze. La proposta di nuova ”Classificazione dei servizi e degli interventi sociali e sociosanitari”, presentata a Civitas, e’ frutto di un percorso di ricerca sviluppato con la Regione Toscana. ”L’obiettivo del vademecum – ha detto Giovanna Faenzi, Dirigente della Regione Toscana, della Direzione generale Diritto alla salute e politiche di solidarieta’ – e’ di ottenere un sistema univoco di classificazione delle prestazioni e dei servizi che costituiscono, insieme ad altre istanze di diverso ambito, la rete toscana a garanzia della ”salute”, ovvero del ”benessere” delle persone”
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.