Non profit
Fondazioni da tutto il mondo per l’European Learning Lab
Due giorni sui banchi per imparare l’importanza della valutazione. Si tratta dell’European Learning Lab, organizzato da Fondazione Cariplo in collaborazione con EFC, European Foundation Centre di Bruxelles.
di Redazione

Lunedì 17 e martedì 18 settembre, le fondazioni europee si ritrovano al Centro congressi di Fondazione Cariplo a Milano, per due giorni di scuola. Obiettivo: comprendere l’importanza della valutazione dei progetti ed imparare a farla al meglio. La filantropia infatti è stata per anni estranea a qualsiasi forma di valutazione, complice anche la difficoltà di misurare efficacemente l’impatto che un progetto può avere avuto; oggi il dibattito è ormai aperto e si affinano tecniche e metodologie che vanno in questa direzione; la crisi e la ristrettezza di risorse inoltre impongono maggior rigore.
«Le fondazioni non sono pachidermi immobili, come qualcuno a volte polemicamente vuol fare intendere», dice il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, «Da tempo ormai dedichiamo grande attenzione a questioni come la valutazione dei progetti; sia quella che viene fatta per selezionare le iniziative, sia quella che occorre effettuare una volta concluso il progetto per valutarne l’efficacia e l’impatto sulla comunità: per far questo i nostri collaboratori si confrontano e apprendono anche dalle eccellenze in campo internazionale. Si tratta di aspetti fondamentali per migliorare la nostra attività in campo filantropico».
Concedere contributi economici privati per progetti di cui benefica la collettività ha già in se’ una connotazione positiva. Ma accontentarsi di questo aspetto non è più sufficiente, almeno questo è il pensiero delle importanti fondazioni italiane e straniere riunite per apprendere anche dalle reciproche esperienze: e così i 32 partecipanti selezionati provenienti da 19 fondazioni europee (di cui 7 italiane) e 2 fondazioni americane, si sono date appuntamento a Milano per i prossimi giorni per l’iniziativa organizzata da Fondazione Cariplo e EFC, European Foundation Centre di Bruxelles: esperti ed operatori si confronteranno con uno sguardo alla filantropia del futuro. Il laboratorio sarà coordinato da Barry Knight, Direttore di Centris, già consulente del parlamento britannico e professore alla Cambridge University, con un panel ricco di esperti in diverse metodologie (il prof. John Healy dell’Università di Dublino), nella comunicazione e diffusione dei risultati dell’attività di valutazione (Bettina Windau) e una testimonianza dell’indiana Rupalee Ruchismita (esperta in valutazione dell’impatto nell’ambito della microfinanza).
Importante è oggi stabilire come i progetti sostenuti migliorano il benessere della comunità, quali effettivi benefici recano alla comunità, quali prospettive future aprono. L’impatto collettivo dei progetti deve diventare un elemento chiave da tenere in considerazione.
Per farlo, imparare dalle buone pratiche, stringere partnership, comunicare e divulgare i risultati e imparare dagli altri è fondamentale.
Il numero sempre crescente di partecipanti all’European Learning Lab evidenzia quindi l’interesse diffuso verso tematiche. Tutte le fondazioni hanno infatti condiviso l’importanza della valutazione – strumento fondamentale sia pur non l’unico – per definire o ricalibrare in modo ottimale le priorità e aree di intervento; la necessità di disporre di un quadro chiaro delle diverse metodologie di valutazione e dei rispettivi limiti/benefici (non tutto può o deve essere valutato e non sempre con gli stessi metodi); l’importanza della valutazione per comprendere e comunicare in modo più efficace i traguardi raggiunti (ovvero le criticità inattese di taluni programmi), sia all’interno che verso l’estero, e quindi migliorare la propria l’accountability; l’importanza di integrare l’attività di valutazione con l’attività filantropica sin dalla fase iniziale di progettazione, quindi definire la prima in funzione degli obiettivi della seconda, evitando in tal modo che la valutazione venga vissuta come un “giudizio” piuttosto che come uno strumento costruttivo e utile al miglioramento continuo.
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