Sono quasi un migliaio in tutta Italia (856 scondo l’Istat nel 2005), recenti o antichissimi, e si incontrano per la prima volta per conoscersi, scoprirsi, aggregarsi e diventare protagonisti dello sviluppo civile e sociale. Sono gli enti erogativi (fondazioni, soprattutto, ma non solo) che Assifero riunisce a Stresa il 27 e 28 novembre per il convegno Per una comunità solidale e sussidiaria. «È il primo evento di questo tipo in Italia», sottolinea il presidente di Assifero, Felice Scalvini, «che si pone come obiettivo il mettere a tema le iniziative, le attività e il raggio di azione delle realtà erogative, che hanno a che fare per natura con il futuro economico e sociale del Paese». «Si parla poco e male di filantropia istituzionale», continua Scalvini, «tanto che gli enti che vi si dedicano, antichissimi o recenti, soffrono a volte di mancanza di visibilità. Un assurdo, se si pensa che nascono dalla volontà di promuovere la solidarietà attraverso l’erogazione di contributi a soggetti terzi».
Nel corso dell’appuntamento non si parlerà solo di scenari, ma anche di strumenti e conoscenze tecniche utili ai responsabili degli enti per operare con efficacia e consapevolezza dei vincoli, ma anche delle opportunità, dell’attività erogativa. Si parlerà, tra l’altro, di rapporti coi professionisti (soprattutto i notai) nella promozione del dono, di normativa fiscale, degli aspetti contrattuali dell’attività erogativa, delle nuove norme in materia di beneficenza emanate a gennaio dal Parlamento e recepiti dall’Agenzia delle Entrate. Non mancherà l’analisi delle criticità: «È noto il ruolo non sempre positivo che i sussidi hanno giocato, per esempio, nel nostro Sud o nei Paesi in via di sviluppo», spiega Scalvini. «Per questo sui soggetti per cui il dono è attività esclusiva grava un’enorme responsabilità: quella di orientare e condizionare scelte e comportamenti, in particolare degli enti non profit». Tra gli ospiti presenti a Stresa, oltre a docenti, economisti e tecnici, spiccano l’europarlamentare Patrizia Toia, l’onorevole Maurizio Lupi, il presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, l’imprenditore Enzo Manes e l’ex direttore della Sala stampa vaticana, Joaquín Navarro-Valls.