Cultura

Francia: gli imprenditori sociali guadagnano… credito

Parigi. I giovani dirigenti del non profit si alleano con le banche . Geneviève Lecamp

di Redazione

Nel 1998, la banca federativa Crédit Mutuel nella sorpresa generale prende il controllo del Cic, gioiello del capitalismo bancario francese. Nel 2001, il Groupe Crédit coopératif crea a Bruxelles, insieme a Banca etica e altre società finanziarie, la Federazione europea delle banche etiche e alternative (Febea). Nel 2004, la cooperativa Groupe Chèque Déjeuner festeggia il suo quarantesimo anniversario emettendo 380 milioni di voucher (dai buoni pasto ai buoni domiciliari) per un 2 miliardi di euro. Pochi giorni fa, le Caisses d?Epargne, tutelate a livello nazionale da un consorzio, firmano un protocollo d?intesa sulla cooperazione industriale con l?americana Lazard. Un susseguirsi di eventi che rinforza il vivaio di imprenditori sociali raggruppati nel Cjdes – Centro dei dirigenti dell?economia sociale, sempre più mosso da nuove ambizioni.

Le alleanze con l?Italia
Jean-Philippe Poulnot, direttore del settore Ricerca&sviluppo del Groupe Chèque Déjeuner, svolge per così dire quattro mestieri: oltre al suo campo specifico, si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie (inventare un tesserino per i buoni pasti, l?impianto tecnologico della nuova assistenza domiciliare o della carta sanità) e individua, strada facendo, nuovi talenti in piccole aziende o presso associazioni informali per mettere a punto nuovi prodotti; presiede la fondazione del suo gruppo e infine rappresenta la sua società nel campo istituzionale. L?abbiamo incontrato. Lui, tranquillo, racconta il suo percorso dal 1991, da quando è arrivato in quella piccola cooperativa di 143 persone che oggi conta ormai 640 collaboratori in Francia e mille in Europa.
E l?Italia cosa c?entra? «La prima partecipazione del Groupe Chèque Déjeuner in Italia si realizza con la cooperativa Camst, una delle più grandi nel settore della ristorazione organizzata, con la nascita alla fine degli anni 80 di Day». E il processo dell?economia sociale come si avverte ? «Day è la prima filiale straniera con cui abbiamo sperimentato, prima di ogni accordo formale, un rapporto di collaborazione con sindacati e con cooperative già esistenti. Poi siamo arrivati sul mercato spagnolo nel 1992 con la stessa metodologia, che si è rivelata vincente per conquistare i mercati emergenti: Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Romania e Bulgaria».

Banca etica fa sognare i francesi
Uno dei maggiori protagonisti della finanza solidale in Europa si chiama Karol Sachs. Francese di origine polacca, si è «innamorato» qualche anno fa di Banca etica. Benché le Groupe Crédit coopératif e il suo presidente Jean-Claude Detilleux gli lasci il massimo spazio funzionale per muoversi al più alto livello, inceppa sul famoso scetticismo della civil society alla francese, il sistema dell?associazionismo. Anche se la sua banca è la più coinvolta nell?appoggiare l?economia sociale e solidale. «Ma Banca etica è reattiva, è una fonte perpetua di innovazioni. Stiamo addirittura cercando di utilizzare lo slogan «Banchieri ambulanti» adattandolo al contesto francese… Abbiamo appena creato Etimos Francia, a gennaio 2005, per intervenire con operazioni di sviluppo nei Paesi del Sud e dell?Est. Si attueranno con la partecipazione del consorzio italiano, di una cooperativa del Québec, della mutua francese di assicurazioni Macif e di una società di capitale rischio, Afrique Initiatives».
Ma rispetto a Banca etica, il suo gruppo bancario non è un gigante? «Sì, è vero, e le abbiamo fatto un prestito subordinato nel 2002 di 45 milioni di euro perché crediamo davvero al suo progetto. Il presidente Detilleux e io ci rechiamo due volte all?anno a Padova nell?ambito di un comitato strategico che abbiamo stabilito per mantenere dei legami non solo da contributori quanto da alleati per la Febea, per favorire lo sviluppo della finanza solidale in Europa. Da lì è nata la Sefea, società di 3,2 milioni di euro di capitale alla quale abbiamo portato 2,2 milioni: fa dei prestiti ai membri di Febea e sta per lanciare Coopest». Presto arriveremo alla Banca etica europea ? «La difficoltà è sul front office. Se tutte queste società verranno assorbite, la fusione impedirà il coinvolgimento della base, si perderà il lato militante, la prossimità con gli utenti, la dinamica dell?innovazione. Quindi è meglio per ora giocare sul back office e fare esperienza insieme ».

Ambizioni di giovani leader
Quanto all?imprenditoria sociale, siamo al cambio generazionale, anche a livello di rappresentanza. Gérard Leseul, neopresidente del Cjdes, intende allargare il settore della responsabilità sociale d?impresa e far affermare il bilancio societale (bilan sociétal, marchio che ha depositato). A differenza del bilancio sociale, il societale è più partecipato e impegnativo. «Ci sono voluti anni per convalidarlo, presso le cooperative e altri tipi di impresa. Da settembre 2004, lo gestisce un?apposita struttura (l?Eurs) mediante la formazione di consulenti. Chi è interessato in Italia ce lo faccia sapere».
Il Cjdes coinvolge oggi 300 quadri dell?economia sociale. Lo scopo è di farlo crescere, non tanto a Parigi quanto in tutte le province francesi. Non esercita le funzioni dei vari movimenti italiani che rappresentano l?economia sociale, ma vuole provare a porsi come think tank che diffonde un?economia alternativa in piena salute. E inaugura una nuova era grazie agli utili in forte crescita di alcune grandi cooperative. Oltre a fare il presidente del Cjdes, Leseul è responsabile comunicazione del Groupe Crédit Mutuel. Pragmatico ed efficiente, è convinto che lo storico modello dell?economia sociale regga ancora, ma si possa sviluppare secondo il modello della cooperativa spagnola Mondragon: un?impresa sociale che ha frantumato tutti i record partendo da una valle remota. Ma che ora guarda al mondo.

Francia sociale
Mini guida ai principali gruppi dell?economia sociale d?Oltralpe.
Groupe Chèque Déjeuner È il gruppo cooperativo leader nell?emissione di ?assegni sociali?. Conta 6,5 milioni di beneficiari e 380 mln di assegni emessi per un valore di 2 mld di euro.
Groupe crédit cooperatifBanca cooperativa, votata alla crescita di coop, mutue e piccole imprese. Conta 8,1 mld di depositi (2003).
Groupe crédit mutuel È il quarto gruppo bancario di Francia, composto dal Crédit Industriel et Commercial e da 11 banche regionali. Ha 24mila dipendenti e 3,2 milioni di clienti.
Cjdes Centro dei «giovani dirigenti e dei protagonisti dell?economia sociale».Vi aderiscono 300 quadri di enti non profit, fa informazione e lobby. Info:www.cjdes.org

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