Dopo la revisione degli indici etici di Dow Jones (cfr. Vita n. 35) hanno effettuato la propria revisione (semestrale, quella annuale cade a marzo) gli indici etici della Borsa di Londra Ftse4Good, che hanno alle spalle ormai otto anni di attività. A differenza del Djsi che aveva mantenute stabili le presenze (33 ingressi e 33 uscite), nel caso di Ftse4Good gli “in” hanno decisamente superato gli “out”: 33 i nuovi ingressi, 15 le esclusioni. Le italiane, che avevano avuto un exploit nel Djsi (toccando il record di 11 titoli, con cinque nuovi ingressi), ne sono uscite senza infamia e senza lode, restando stabili a quota dieci. Questi i titoli del Belpaese compresi nell’indice Ftse4Good Global: A2A, Banca Mps, Eni, Fondiaria-Sai, Intesa Sanpaolo, Pirelli, Snam Rete Gas, Telecom Italia, Terna e Unicredit.
Infine va segnalata anche la revisone degli indici Aspi Eurozone di Vigeo, la maggiore agenzia di rating etico nel Vecchio continente. È finita in pari: sei “in” contro sei “out”, così che il paniere resta composto da 120 titoli. E fra i sei nuovi ingressi, ben due sono italiani, precisamente Snam Rete Gas e Terna.
Un limite di queste revisioni è quella della mancata motivazione di ingressi e di uscite: una motivazione che sarebbe utile per i diretti interessati e per gli osservatori. Solo Ftse4Good indica le società che sono state escluse perché non rispettano i criteri ambientali, quelle escluse invece per mancato rispetto di diritti del lavoro e altro.
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