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G8 Genova, Amato fa autocritica per indifferenza dei politici

Il ministro dell'Interno paragona la Diaz e Bolzaneto a Guantanamo. "Per cercare la verità mi fido più della giustizia che della politica", dice

di Redazione

“Quello che e’ accaduto alla Diaz e a Bolzaneto e’ al di la’ di ogni capacita’ di comprensione. C’e’ stata una colpevole indifferenza. E si strilla piu’ per Guantanamo che per Genova”. Lo dice il ministro dell’Interno Giuliano Amato in una intervista a ‘Repubblica’. “Non possiamo giudicare quei comportamenti inumani e vessatori semplicemente come violenza privata o abuso d’ufficio. E’ qualcosa di piu'”, aggiunge, “inasprire le pene non sempre aiuta a risolvere i problemi. In questo caso, nel caso delle violenza infltte a chi e’ assoggettato a un potere, aggravare non tanto la pena ma il reato e’ giusto e necessario”. Per Amato, “non credo che immolare il capo della polizia avrebbe risolto il problema”, “si voleva mettere al rogo De Gennaro per fare l’incendio piu’ fiameggiante” ma “io penso che invece va sempre accertato chi ha fatto che cosa”.

Sulle responsabilita’ politiche, Amato dice: “E’ possibile che, con un governo di centro-destra, ci sia stato chi tra le forze dell’ordine abbia pensato di dare una lezione ai ‘comunisti'”. A proposito del silenzio della politica, il ministro dell’Interno commenta: “Non parlere di silenzio, parlerei di indifferenza, o meglio di ritrosia. Sorprendente, se ci pensa: si e’ strillato molto piu’ per Guantanamo che non per Genova”. Amato conclude: “Per accertare la verita’ mi fido della giustizia non della politica”, “per accertare la verita’ di Bolzaneto conviene affidarsi al lavoro del giudice e lasciar perdere le commissioni parlamentari”.

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