Non profit
G8: Msf, “all’Africa solo false promesse”
Il j'accuse di Medici senza frontiere sulle inadempienze del G8 sul fronte della lotta contro la povert
di Redazione
Il 6 giugno si apre in Germania, a Heiligendamm, il summit degli otto Paesi più industrializzati. Anche quest?anno, a parole, le politiche per l?Africa figurano tra i punti focali del G8. Eppure ? da quanto MSF a appreso sulle dichiarazioni ufficiali che saranno adottate ? le soluzioni proposte appaiono inefficaci o miopi.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha voluto dare ampio rilievo all?innovazione come volano di crescita e sviluppo per l?Africa, ma ancora una volta l?unico strumento proposto per incentivare l?innovazione sembra essere un rafforzamento della protezione della proprietà intellettuale. Numerosi e autorevoli studi ? tra cui alcuni a cura dell?Organizzazione Mondiale della Sanità ? hanno evidenziato recentemente come il rafforzamento dei brevetti in campo farmaceutico abbia fallito l?obiettivo di attrarre maggiori investimenti su quelle malattie che colpiscono soprattutto i pazienti che vivono nei Paesi più poveri.
Un esempio illuminante della complessità delle relazioni tra innovazione e bisogni medici è rappresentato dalla tubercolosi. ?I nostri medici si prendono cura in tutto il mondo di un numero sempre crescente di malati di tubercolosi, spesso colpiti contemporaneamente anche dall?HIV e sempre più di frequente affetti da forme di infezione resistente a tutti i tipi di farmaci disponibili? spiega Kostas Moschochoritis, direttore di Medici Senza Frontiere in Italia – . Per curarli abbiamo solo delle armi spuntate: un test diagnostico sviluppato nel 1882 e terapie obsolete che risalgono a oltre 40anni fa. Questo avviene perché nessuna industria farmaceutica ha interesse a investire su una malattia che colpisce soprattutto i più poveri. Dove non c?è una mercato appetibile il brevetto non è in grado di attrarre investimenti. E ogni anno 2 milioni di persone continuano a morire ingiustamente. In Africa non potrà esserci crescita senza salute?.
Il G8 ? inoltre ? discuterà il problema dell?ampia diffusione di medicine contraffatte nei Paesi in Via di sviluppo. Questi farmaci ? pur se economici – sono inefficaci o dannosi e costituiscono indubbiamente un pericolo per la salute dei pazienti. Ma affrontare questa questione senza vederla nella sua interezza è miope: agire solo sui controlli e sulla repressione non funzionerà se si continuerà a trascurare il motivo per cui tanti malati finiscono con il comprare medicinali contraffatti, cioè la mancanza di farmaci di qualità a prezzi accessibili.
Se davvero vogliono adottare politiche in favore dell?Africa, i leader del G8 dovranno riaffermare il diritto dei Paesi a utilizzare tutte le clausole di salvaguardia previste dagli accordi internazionali sul commercio di farmaci, e soprattutto le licenze obbligatorie che permettono ai Paesi in stato di necessità di ?bypassare? legittimamente i brevetti sui farmaci per produrre versioni generiche di qualità e a basso costo. I pochi Paesi che hanno osato fare ricorso a questo strumento sono stati oggetto di ritorsioni di vario genere e di azioni legali, come dimostrano i recenti casi di India, Thailandia e Brasile.
Inoltre il G8 dovrà impegnarsi a finanziare adeguatamente gli strumenti per migliorare la salute in Africa, a partire dal Fondo Globale per la lotta ad Aids, Malaria e Tubercolosi, facendo bene attenzione che eventuali fondi aggiuntivi non finiscano col trasformarsi in sussidi per i produttori di medicine inutilmente costose. ?Se tramite la concorrenza dei produttori di generici i prezzi dei farmaci potranno abbassarsi ? spiga ancora il direttore di MSF-Italia -, i finanziamenti potranno avere un impatto assai più rilevante. Basti pensare al caso dell?Hiv: MSF cura 80mila pazienti in oltre 30 Paesi, ma molti di loro hanno bisogno di passare a terapie di nuova generazione e questo, se non saranno disponibili versioni generiche, comporterà un raddoppiamento dei costi nei prossimi due anni. Come MSF tutti i Governi e le Istituzioni che gestiscono e finanziano programmi di cura dell??HIV nei Paesi in via di sviluppo dovranno fronteggiare questo drammatico aumento?.
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