Non profit

Garlasco, la perizia riapre il giallo

La relazione voluta dal giudice smonta il castello accusatorio. E allora chi ha ucciso Chiara Poggi?

di Redazione

La cronaca torna sulle prime pagine dei giornali, con una vicenda giudiziaria che ha diviso l’Italia. Ecco il racconto del colpo di scena in Tribunale, con pareri di esperti e commenti

 

La superperizia di Garlasco vale l’apertura, e le pagine 2 e 3, del CORRIERE DELLA SERA di oggi: “Garlasco smontate le accuse”. Scrive il quotidiano: «Secondo i risultati della relazione (in tutto, 146 pagine) crollano le accuse ipotizzate in oltre due anni di indagini dalla procura di Vigevano, cade in particolare una delle prove più importanti contro Stasi: le suole delle scarpe pulite quando si presentò dai carabinieri dopo aver calpestato il pavimento della villetta del delitto cosparso dal sangue della vittima. Potrebbe aver schiacciato macchie ematiche secche, sostengono gli esperti». Il commento di Stasi: «Sono abbastanza contento», ha detto alle persone che gli stanno vicino. «Per lui dire una frase del genere è già molto, prima non si era mai espresso così» dice chi gli era accanto. Il giovane ha letto la perizia nello studio dei suoi avvocati con l’attenzione che ha riservato a ogni passaggio del suo percorso giudiziario. L’inviato Giusi Fasano spiega poi cosa rimane dell’accusa: «La perizia medico-legale depositata ieri va oltre le migliori aspettative dell’imputato. Soprattutto per un dettaglio: perché stabilisce che per massacrare Chiara a colpi in testa (con un’arma mai trovata) l’assassino ha agito in due momenti e che in tutto l’azione potrebbe aver richiesto «anche alcune decine di minuti». Questo dettaglio sembra negare la teoria dei 9 minuti che secondo la parte civile sarebbero stati invece sufficienti ad Alberto per uccidere la ragazza e ritornare a casa. Allargare i tempi di «alcune decine di minuti» non è un dettaglio secondario perché, sempre seguendo le indicazioni dei periti del giudice, Alberto ha un alibi certo fra le 9.36 e le 12.20, arco di tempo in cui lavorò al suo computer portatile» e quindi all’accusa non rimane che affidarsi al profilo psicologico di Stasi: «Resta in piedi, poi, tutta la parte psicologica: Alberto che si comporta in modo freddo davanti al ritrovamento del cadavere, Alberto e il feticismo che lo porta a fotografare i fondoschiena e i piedi delle ragazze anche mentre è con Chiara in vacanza. La dottoressa Muscio ripescherà dall’inchiesta anche le bugie del biondino di Garlasco. Per esempio quella sul sangue mestruale. Quando il Ris disse che sul pedale della sua bicicletta c’era con «ragionevole certezza» il sangue di Chiara lui si giustificò dicendo che aveva probabilmente calpestato senza volerlo una goccia, appunto, del sangue mestruale della ragazza. Ma era due anni e tante perizie fa».

LA REPUBBLICA mette in prima la notizia di Garlasco ma ne tratta solo alle pagine 14 e 15. “Garlasco, crollano gli indizi su Stasi la superperizia sconfessa l’accusa”. L’impianto accusatorio esce massacrato dalla perizia dei tre esperti super partes, scrive l’inviato Davide Carlucci. Il particolare determinante è che non è vero che Alberto non poteva non essersi sporcato le scarpe dopo essere stato sulla scena del delitto (il sangue potrebbe essere stato secco anche dopo 40 minuti). Egualmente non significative le tracce di Dna della vittima sul pedale della bicicletta o le impronte di entrambi sul sapone: possono essere motivate in molti modi. Anche l’orario della morte è imprecisabile, secondo i periti che lo circoscrivono genericamente nell’ambito della mattinata (l’aggressione potrebbe essersi svolta in due fasi). Nel suo retroscena, Piero Colaprico ripercorre gli errori che hanno caratterizzato questa indagine (Alberto, che ha denunciato il ritrovamento del cadavere, venne lasciato andare senza alcuna verifica che fu fatta solo il mattino dopo) mostrandosi scettico sull’efficacia anche di questa perizia.

Sul giallo di Garlasco praticamente nulla sul SOLE24ORE: un solo articoletto di una quindicina di righe a pagina 14 in cui si sottolinea brevemente che «la perizia medico-legale avvalora l’alibi di Stasi».

La notizia è che quello di Chiara Poggi è un delitto destinato a rimanere irrisolto. IL GIORNALE assegna a Massimo Picozzi l’analisi della penultima tappa del procedimento che due anni fa ha iscritto nel registro degli indagati solo Alberto Stasi. Si tratta della relazione del consulente tecnico del Giudice dell’udienza preliminare che, non convinto delle indagini del Pm, ha prima consentito all’integrazione probatoria della difesa e ha dal canto suo ha chiesto ad un esperto di medicina legale-criminologia di aiutarlo a togliersi un paio di dubbi. IL GIORNALE vede la vicenda processuale con il grandangolo e titola “Così la scienza sbugiarda le «sentenze già scritte»”, mentre nello scritto Picozzi fa uno dei suoi lavori, il criminologo, e redige una relazione tecnica con tanto di citazione di Sezioni Unite della Cassazione.

Su AVVENIRE un richiamo in prima pagina, con foto di Alberto: “Un aiuto per Stasi dalla perizia”. A pagina 15 solo un piccolo pezzo di cronaca che parla di una «assoluzione più vicina» per Stasi. Unici commenti di AVVENIRE il fatto che «il pm ha incassato con serenità» la super perizia; «un po’ meno il suo capo, il procuratore Alfonso Lauro, che raggiunto al telefono con tono irritato si è limitato a un “non ho nulla da dire”».

“Garlasco, ma allora chi ha ucciso Chiara?”, titola LA STAMPA. Una foto in prima pagina ritrae di spalle Alberto Stasi. All’interno la cronaca da Vigevano. Un approfondimento sul “personaggio” Alberto Stasi, “L’Harry Potter col physiqye du rôle del colpevole”, rilegge questi due anni partendo dall’ipotesi dell’innocenza. «Oggi che anche l’ultimo dei periti gli ha dato ragione, ha solo detto “Sono abbastanza contento”. Parole misurate. Quelle di sempre. Un’aggravante per i colpevolisti che cercavano di guardare dietro i suoi occhialini alla Harry Potter, trovando solo un paio di occhi azzurri che inevitabilmente diventavano “di ghiaccio”». Il cronista così ipotizza che Alberto il dolore se lo sia vissuto da solo. «Da solo andava al cimitero quando anche i famigliari di Chiara avevano iniziato a sospettare di lui. A lei solo, dedicava la sua tesi di laurea a cui stava lavorando in quei giorni». A dare la notizia a Stasi, scrive il cronista de LA STAMPA che a Vigevano raccoglie le battute dei difensori, è stato Giulio Colli, che lo assiste nel processo parallelo per la pedopornografia. «Aspettiamo altre perizie» è l’unico commento dell’avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni «era auspicabile che venissero depositate contemporaneamente. Il giudice aveva chiesto una valutazione colleggiale e gli altri, mi riferisco alla questione delle scarpe, mi risulta che stiano ancora lavorando».

 

E inoltre sui giornali di oggi:

 

OLIMPIADI

LA STAMPA – “L’ora dei giochi di potere: sarà l’Africa a decidere”. Obama giovedì volerà a Copenhagen per tentare l’ultimo affondo alla vigilia del verdetto finale del comitato olimpico e convincere altri Paesi a votare Chicago come sede dei giochi estivi del 2016. «Nel Risiko olimpionico vince chi occupa l’Africa e anche per questo Obama sarà in Danimarca: servono le sue origini per convincere qui 16 votanti che senza un continente in gara sono il pacchetto più ambito».

 

BADANTI

AVVENIRE – A poche ore dalla chiusura della finestra per la regolarizzazione di colf e badanti, AVVENIRE fa i conti. Le domande sono 232mila. Poche per tutti gli altri giornali, per AVVENIRE invece «l’obiettivo previsto dal governo, 300mila richieste, si è fatto più vicino» anche perché prevede «un boom di domande dei ritardatari». Curioso il dettaglio delle domande pervenute: gli italiani tengono più alla colf che alla badante, nonostante le 20 ore di lavoro settimanale richieste. Le domande di regolarizzazione di collaboratori domestici sono infatti 139mila, quelle per le bandanti solo 91mila.

 

ABRUZZO

AVVENIRE – Solo 700 le richieste di un contributo per la ricostruzione presentate al Comune, il 4,7% del totale, e con solo un mese di tempo alla scadenza dei termini. «Dove sono gli aquilani innamorati della propria città e desiderosi di ternarci?», si chiede AVVENIRE. Sembra una provocazione, invece è l’occasione per raccontare una burocrazia complicata che sta producendo un paradosso: meglio avere una casa distrutta che una casa lievemente danneggiata.

 

CITTADINANZA VELOCE

IL GIORNALE – Il quotidiano diretto da Vittorio Feltri a pag. 8 solleva il caso della “Deputata marocchina di Fini che però non firma la legge Fini”. Si tratta della Soud Sbai, presidente dell’associazione donne marocchine in Italia che sentita da Emanuela Fontana ha affermato: «La proposta di cittadinanza dopo 5 anni è maschilista per questo non l’ho firmata. Le 150mila donne musulmane che vivono in Italia segregate in casa e costrette dai mariti all’analfabetismo non sarebbero in grado di riempire i moduli per la richiesta della cittadinanza».

 

CRISI

SOLE24ORE – Non si fermano i suicidi a France Télécom, l’azienda francese che ha varato un piano di ristrutturazione di lacrime e sangue, recentemente sospeso proprio a causa dell’ondata di dipendenti che si sono tolti la vita dopo aver perso il posto. Nonostante la moratoria, però, ieri il 51enne Jean Paul (il cognome non è stato reso noto) si è gettato da un viadotto dell’autostrada prima di incontrare lo psicologo aziendale al quale i superiori lo avevano indirizzato cogliendo i segnali di un forte disagio. Jean Paul è la 24esima vittima dal febbraio 2008.

LA REPUBBLICA – “L’anno nero della disoccupazione” ovvero l’aumento vertiginoso delle domande di disoccupazione (oltre un milione nell’ultimo anno) mentre cresce del 400% la cassa integrazione. È l’ultimo rapporto Inps. Al quale il quotidiano diretto da Ezio Mauro affianca un dossier: “Bonus-prestiti e aiuti in bolletta così i Comuni sfidano la crisi”. Interessante focus sul micro-welfare locale: i comuni si sono rimboccati le maniche per aiutare le famiglie (anticipa una indagine di Legautonomie che sarà presentata l’1 2 il 2 ottobre). Agevolazioni tariffarie, sostegno per la casa, prestiti a tasso zero e anticipazioni della pensione tra le misure segnalate. «Un attivismo che ha bilanciato la sostanziale inerzia del governo» spiega Antonio Misiani di Legautonomie.

LA STAMPA – “Disoccupazione, boom di domande”. In un primo piano sulla crisi, LA STAMPA riferisce i dati dell’Inps: da agosto 2008 a luglio 2009 sono quasi un milione, 984.286, le domande di indennità di disoccupazione accolte, con una crescita del 52% rispetto ai 12 mesi precedenti. Secondo gli ultimi dati Istat, i disoccupati in Italia sono 1.841.000, e in rapida crescita. La differenza con i dati dell’Inps è dovuta al fatto che non tutte le «persone in cerca di occupazione» ricevono un’indennità, solo circa un quarto ne ha diritto. Il beneficio ha durata variabile tra i sei e gli otto mesi, e non tutti ne godono per l’intero periodo, l’Inps ha così precisato che al momento le indennità in pagamento sono 450.000.

 

AMBIENTE

IL MANIFESTO – L’apertura è sulla ricostruzione della filiera delle navi dei veleni. La sintesi nel sommario «Ci sono i marchi di 140 aziende, italiane e nn solo, sugli 11mila bidoni tossici trasportati dalla Zanoobia e smaltiti chissà dove. Dalla Montedison alla Monsanto, passando per Pirelli e la famigerata Acna di Cengio. Ecco la mappa del neocolonialismo dei rifiuti pericolosi»..

 

CALCIO&MAFIA

CORRIERE DELLA SERA – “Il presidente di calcio dedica la vittoria al boss mafioso in carcere”. Succede ad Agrigento, dove Gioacchino Sferrazza, 45 anni, presidente dell’Akragas «non si pente di niente dopo aver festeggiato i 5 gol dell’Akragas di domenica dedicandoli «al nostro fraterno amico Nicola Ribisi», da dieci giorni in cella accusato di associazione mafiosa. Sulla vicenda il questore di Agrigento Girolamo Di Fazio, prima di revocare la concessione dello stadio, aveva detto: «La dedica della vittoria dell’Akragas al presunto capo mafia di Palma di Montechiaro, Nicola Ribisi, ci lascia senza parole. Quanto è accaduto domenica a margine della partita di calcio giocatasi allo stadio Esseneto ci fa tornare indietro di 40 anni. I sentimenti che animano lo sport in generale e il calcio in particolare sono stati praticamente cancellati con un netto colpo di spugna». E poi aveva aggiunto: «Le parole di Sferrazza non passeranno inosservate – conclude il questore – e non è escluso che sulla vicenda possa venire aperta un’inchiesta della procura». Così invece si è difeso Sferrazza: «Ho dedicato la vittoria all’ amico Nicola, non al boss mafioso».

 

GIOCHI

ITALIA OGGI – Parte oggi, con un giorno di ritardo, il gioco Win for life a favore dei terremotati. La colpa è di uno slittamento nella pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. La prima estrazione oggi alle 12 si potrà seguire in diretta sul sito della Sisal. Il 23% degli incassi, che si annunciano notevoli, andrà a sostegno della ricostruzione.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.